Piovono critiche sulle mense scolastiche: «Fate tornare i genitori assaggiatori»

Venerdì 8 Ottobre 2021 di Federica Fant
Un pasto a una mensa (archivio Gazzettino)
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BELLUNO -  «Ripristinare i genitori assaggiatori e portare la questione in terza commissione». Si continua a parlare dei pasti delle mense di alcune scuole del capoluogo, dopo la “denuncia” del consigliere comunale di Civiltà Bellunese, Franco Roccon. La situazione presenterebbe qualche criticità e i genitori degli studenti hanno cominciato a far sentire la propria voce. Lo stesso problema è stato anche trattato dal capogruppo di Belluno D+, Giangiacomo Nicolini in privato con il sindaco settimane fa e con la consigliera alle Politiche scolastiche a fine settembre. Ieri pomeriggio si è svolta la riunione alla presenza di personale della Uls, dei dirigenti scolastici, della cooperativa che ha in appalto il servizio (Camst), la consigliere delegata Nadia Sala e ad una funzionaria di Palazzo Rosso. Da quel che si sa ci sarebbe stata la disamina di tutta la questione, il referente della cooperativa ha esposto la posizione di Camst, scusandosi per il servizio dello scorso anno.

La consigliera delegata ha proposto di aggiornare il tavolo alla prossima settimana per delle prove sulla qualità e per valutare il menù.

CIBO MISURATO
Nel frattempo sono circolate, già nella giornata di ieri alcune immagini di pasti di questi giorni. Un quadrato di pizza, radicchio, una fetta di prosciutto, un panino e un frutto. Dal canto suo il consigliere Franco Roccon fa sapere che, insieme al consigliere di maggioranza Giangiacomo Nicolini, «si sta ragionando di portare la questione in Commissione Terza». Roccon ribadisce come «la situazione è cosi delicata che non si può soprassedere e far a finta di niente. Istituzionalmente bisogna tenere alta l’attenzione ed è necessario che il consiglio comunale segua da vicino se i nostri piccoli concittadini stanno bene nelle nostre scuole. Si dovrà valutare se sia opportuno avere un organo di controllo sui pasti. La ditta ha vinto una gara d’appalto costosa e sostanziosa per il Comune e quindi è opportuno che i parametri siano rispettati. L’idea è portare questo tema in terza commissione, insieme al collega Nicolini, perché il sindaco si attivi. Magari anche proponendo un questionario da presentare ai ragazzi, perché la loro opinione è importante». Dal canto suo il capogruppo di Belluno D+ suggerisce anche di ripristinare «le figure dei genitori assaggiatori», figure che sono scomparse a causa della pandemia. Nicolini non entra «nell’ambito nutrizionale dei cibi a menù, quanto alla preparazione dei pasti, che sembra non piacciano ai ragazzi. Lo stesso problema di cui ha parlato il consigliere Roccon l’ho sollevato in privato al sindaco e una decina di giorni fa alla consigliera Nadia Sala». Ad un mese dall’inizio della scuola molti genitori lamentano il fatto di non avere il menù. «Le segnalazioni sono reali e ho chiesto un report fotografico. Sono convinto che questa battaglia vada portata in Commissione, se non addirittura in Consiglio». Giangiacomo Nicolini, per sei anni è stato presidente del Consiglio d’istituto del Comprensivo 1, e ricorda come a suo tempo l’introduzione dei «genitori assaggiatori fu vincente. All’interno del Consiglio d’istituto veniva creato un comitato mensa, che era composto da una serie di genitori che, senza avvisare, si presentava a scuola ad assaggiare e faceva un report. C’erano segnalazioni precise e puntuali a suo tempo. Frutta gelata o marcia, per esempio, e poi veniva documentato il tutto per comunicarlo. Credo che sia uno strumento da rimettere in auge e l’amministrazione si sta attivando in questo senso». Alcuni genitori, a seconda delle disponibilità lavorative, arrivano perfino ad andare a scuola a pranzo, prendere i figli portarli a casa a pranzare e riportarli poi per il rientro pomeridiano. Qualcuno ascolta i figli che tornano a casa affamati e sostengono di non aver avuto cibo a sufficienza.
 

Ultimo aggiornamento: 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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