Il medico di famiglia va in pensione, impossibile trovare un sostituto

Domenica 13 Settembre 2020
Il medico di famiglia va in pensione, impossibile trovare un sostituto
NERVESA (TREVISO) - Sono 1.530 i pazienti che con il pensionamento del medico ed ex sindaco Fiorenzo Berton, si sono trovati alle prese con il non facile compito di trovare un altro dottore di famiglia. E tra loro c'è chi sta attraversando, come accaduto a Volpago dopo il pensionamento della dottoressa Rizzo, una vera e propria odissea. È il caso di una famiglia di Nervesa, che ha deciso di scrivere una lettera al governatore Zaia. «Non sappiamo più a chi rivolgerci - scrive Mauro Marcon -. Dal 31 luglio siamo passati da tre medici provvisori, disponibili 3 giorni la settimana, per un'ora solo previo appuntamento. L'attuale medico non risponde alle numerose chiamate. Non vogliamo neanche pensare a quanti anziani siano in balia di questa spiacevole situazione, bisognosi di farmaci e altro». 

L'APPELLO
Di qui la richiesta di «un aiuto per risolvere questi problemi che affliggono famiglie e numerosi anziani bisognosi di una figura di medico di base, disponibile tutta la settimana e di persona, non tramite cellulare o mail». I particolari della specifica odissea sono al limite del paradosso. «Il primo sostituto mi disse che la distanza per arrivare all'ambulatorio in via Priula era importante e che era sprovvisto di tutte le cartelle cliniche dei pazienti. Questo medico è rimasto fino il 31 agosto. Ora, l'attuale, anch'esso provvisorio, si divide tra Volpago del Montello e Nervesa». Le difficoltà per accedere al servizio sarebbero tante. «Anche questo ci ha comunicato che sarebbe rimasto ancora per poco. Ho avuto conferma dall'Usl che entro fine mese ci sarà un nuovo sostituto. Non mi sembra normale visto la situazione Covid, ma la cosa più grave è che gli altri medici di famiglia del territorio di Nervesa non hanno più posto. Come facciamo»? 

IL NODO
Il dottor Simone Tasso, responsabile del distretto, è perfettamente consapevole della situazione. «Abbiamo contattato tutti i medici della graduatoria e nessuno ha accettato - spiega -. Ci siamo rivolti anche ai medici che non rientrano nel corso di medicina generale, ma niente da fare. Il problema è che il 22 hanno l'esame di specialità e quindi quelli che ci sono devono studiare. L'idea, ora, è di chiedere aiuto a quelli che non entreranno. Nel frattempo grazie alla Regione è stato dato il permesso ai medici dei dintorni di aumentare il massimale; non sappiamo più cos'altro fare. Posso assicurare che questa situazione mi preoccupa ancor più del covid: è esplosiva. Senza medico, comunque, i pazienti non resteranno. Mal che vada i pazienti avranno un medico fuori ambito». Ciò significa, però, che magari un anziano di Nervesa potrebbe avere come riferimento un medico di Montebelluna. Una condizione impensabile per chi non può spostarsi facilmente, considerato il servizio di prossimità che dovrebbe poi svolgere la presenza di un medico di riferimento sul territorio.
L.Bon
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