La Marca è sempre più vecchia: pensionati a quota 255.127, quasi un terzo dei residenti. Assegno medio da 1097 euro

L'ex assessore Ortica: «Treviso città a misura d'anziano, portiamo la gente a spendere la pensione qui»

Lunedì 14 Agosto 2023 di Paolo Calia
La Marca è sempre più vecchia: pensionati a quota 255.127, quasi un terzo dei residenti

TREVISO - I pensionati in provincia di Treviso, dato di luglio, sono 255.127 con un assegno medio di 1097,76 euro. Questa la fotografia scattata dall'Inps che rimanda una Marca sempre più vecchia ma con pensioni non certo milionarie.

I dati dicono molto. Per esempio: le pensioni di vecchiaia sono 166.105 con un importo medio di 1.351,97 euro. Le pensioni di invalidità ammontano invece a 4.208 con importi medi sotto i mille euro: 836,23 euro. Quelle di reversibilità, che vanno al coniuge superstite di una coppia, sono 49.966 per mediamente 699,4 euro mensili. Quelle per invalidità civile arrivano 30.552 trevigiani per un assegno medio di 487,66 euro.

Come in tutto il resto della regione, il numero di pensionati continua a crescere di anno in anno, mentre la popolazione attiva diminuisce, dato questo già messo in evidenza dalle associazioni sindacali. E di fronte a una Marca, ma non solo, che invecchia c'è chi invita a trasformare quella che si prefigura come un problema in un'opportunità. Letizia Ortica, volto storico di Forza Italia ed ex assessore alla Cultura nell'ultima giunta di Giampaolo Gobbo, avanza una proposta destinata a far discutere: trasformare Treviso in una città "a misura d'anziano" ricca di servizi di qualità che invoglino chi ha pensioni da spendere a farlo nella Marca.

LA RICERCA

Ma per spendere servono risorse personali adeguate. A giugno il centro studi della Cgil aveva calcolato che i redditi dichiarati nei modelli 730 dei pensionati trevigiani sono cresciuti di 2.569 euro all'anno a testa, frutto anche del progressivo ricambio di persone molto anziane, in genere titolari di assegni più bassi, con altre andate a riposo con trattamenti migliori. In provincia restano comunque 80mila residenti in quiescenza con un assegno mensile inferiore a mille euro. Ma pensioni più ricche non si traduce immediatamente con potere d'acquisto maggiore. Anzi: negli ultimi anni è accaduto esattamente il contrario per colpa di un'inflazione galoppante. A subire il contraccolpo maggiore, osservava il sindacato, sono proprio lavoratori dipendenti e pensionati. Per i primi la perdita del potere d'acquisto supera i 3.200 euro annui, per i secondi gli 850 euro. Quindi nonostante l'incremento dei valori medi complessivi, la "ricchezza" reale di queste categorie si è ridotta.

LA PROPOSTA

In questo quadro si inserisce la proposta di Letizia Ortica, che vede il bicchiere mezzo pieno e sogna una Treviso a misura d'anziano capace di attirare pensionati, magari con pensioni pesanti, in grado di spendere: «Facciamo una premessa - sottolinea - una città a misura di anziani, come di qualsiasi altra categoria, significa avere una città a misura di tutti. La proposta che faccio è molto semplice: perché non incentivare la realizzazione di servizi di alto livello in modo da spingere chi va in pensione a venire qui? Invece di andare in Portogallo, tanto per dire una meta molto gettonata da chi finisce di lavorare, pensiamo a come incentivare i pensionati a venire da noi». Ortica pensa a politiche mirate per il cohousing, a un trasporto pubblico fatto su misura, a una città senza barriere, alla creazione di accessi facilitati a servizi di base che spaziano dal parrucchiere, al teatro, alle attività sociali e culturali organizzate però dal pubblico: «Tante cose vengono già fatte - osserva - ma in genere sono a carico delle associazioni di volontariato. Invece andrebbe ripensata una città più facile da fruire, dove la persona anziana possa essere seguita e aiutata».

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