Luna Mendy star di kickboxing: «Io, campionessa part-time tra giochi olimpici europei e lavoro»

La kickboxer 27enne di Motta di Livenza si racconta tra vittorie e un impiego a tempo pieno a Lione

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Carlo Malvestio
Luna Mendy

TREVISO - Gli ultimi 12 mesi di Luna Mendy sono stati quello che tantissimi atleti d'alto livello sognano per un'intera carriera.

La kickboxer 27enne di Motta di Livenza si è aggiudicata i campionati europei "Light Contact" di Antalya nel novembre 2022, i Giochi Olimpici Europei di Cracovia lo scorso luglio e il Mondiale di Albufeira a fine novembre. Il tutto abbinando alla sua vita da sportiva un lavoro a tempo pieno in quel di Lione, in Francia, come responsabile vendite per Procter&Gamble.

Luna, ci si poteva aspettare una stagione così?
«Ci speravo tanto, ma le variabili sono davvero tante. C'è sempre qualcosa che prova ad intralciarti la strada - per esempio dall'anno scorso ho avuto un problemino alla spalla col quale devo convivere - ma alla fine siamo riusciti a gestire tutto per il meglio».

Il momento più esaltante?
«I Giochi Europei sono stati magici. Per la prima volta la mia disciplina è stata inserita all'interno di un contesto olimpico ed essere lì è stata un'emozione unica. Cominciavo ad avere dei dubbi su questo sport, mi ero presa un periodo di pausa concentrandomi maggiormente sul lavoro, ma questa competizione è riuscita a riaccendermi la fiamma. I sacrifici sono stati ben ripagati».

Ancor più che il mondiale?
«Sì, i Giochi Europei li ho percepiti come più prestigiosi, mi hanno dato un'emozione nuova. Come detto, per noi era una prima volta e mi sono sentita parte della storia, l'Italia ha conquistato 100 medaglie e io ho messo il mio 1%, bellissimo! Mi ricordo quando ero piccola e guardavo partire per la prima volta la delegazione italiana di kickboxing per i World Combat Games. Quest'anno ho percepito lo stesso orgoglio, mettendomi dall'altra parte della barricata. Il Mondiale, invece, è stata la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica».

Quale è stata la chiave per un'annata così?
«Ci ho ragionato molto. Secondo me il fatto di aver rielaborato gli argenti e i bronzi degli anni scorsi, aver fatto autoanalisi, essermi avvalsa di un mental coach, ha fatto la differenza. È stata una svolta soprattutto dal punto di vista mentale. E poi sicuramente l'esperienza, l'ho notato contro un'atleta fortissima come l'olandese Sam Delrock, che ho battuto sia ai Giochi Europei che al Mondiale, avevo degli automatismi che vengono fuori dopo tanti anni di competizione».

Dopo una stagione così, come si riparte?

«Ragiono per emozioni. Ci sono un po' di carte sul tavolo. Dovrò fare degli adattamenti e ne parlerò prossimamente coi miei coach. Potrei cambiare disciplina, oppure cambiare proprio sport, o magari fare un mix delle due cose. Sto valutando il passaggio alla boxe e al ring, oppure al taekwondo, però in questo caso non essendoci possibilità di qualifica olimpica non avrebbe neppure molto senso. E poi c'è l'equitazione, un'altra mia grande passione, che ho un po' tralasciato ma in cui sono sempre andata bene. Mi piace fare sport e farlo bene».

Quanto incide su queste riflessioni il fatto che la kickboxing non sia disciplina olimpica?
«Molto, purtroppo. È uno dei motivi per cui non posso vivere solo con lo sport ed è anche per questo che la carriera di chi fa questa disciplina non è così lunga. Veniamo posti di fronte a scelte obbligate, che sia cambiare sport oppure smettere dopo un po' di tempo».

Quanto è difficile fare lo switch verso un'altra disciplina?
«Richiede tempo, senz'altro. Ma quando mi sono trasferita in Francia nella mia palestra non erano specializzati nella kickboxing, quindi ho cominciato con la boxe inglese e il taekwondo olimpico e questo mi ha portato alcuni vantaggi dal punto di vista tecnico anche nella mia disciplina. Lo stesso potrebbe valere al contrario, portando la mia esperienza e rapidità sul tatami all'interno di un ring di boxe».
In tutto ciò non va dimenticato il tuo lavoro per Procter & Gamble.
«Senz'altro è molto complicato gestire il tutto. Per fortuna ho orari flessibili essendo commerciale, ma spesso mi trovo costretta a sacrificare il sonno o a lavorare in orari non normali. Ma questo è l'unico modo per continuare a fare ciò che amo».

Quindi come funziona una giornata tipo?
«Dipende dal periodo. Ogni tanto si lavora maggiormente sulla preparazione atletica, altre volte più sui lavori specifici per migliorare velocità, resistenza ecc.. Ho un tot di allenamenti da fare a settimana e me li gestisco io in base agli impegni lavorativi. Generalmente in una settimana c'è un allenamento tecnico di boxe o taekwondo e 4 di preparazione atletica per forza o velocità. Nel weekend, invece, rientro in Italia per fare un po' di sparring di kickboxing».

Un desiderio per il 2024?
«Spero davvero sia speciale come questo 2023. Certo, l'asticella è alta ma non bisogna fermarsi. Coi miei coach capiremo qual è il miglior percorso da intraprendere. Sicuramente approfondirò ancora di più la boxe e mi piacerebbe tornare a fare qualche gara col mio cavallo. Un primo obiettivo potrebbe essere quello di qualificarsi ai World Games del 2025 che si terranno in Cina. E poi si vedrà».
 

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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