Zaia schiera i leghisti contro De Luca: «Impari da noi veneti»

Domenica 7 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Zaia schiera i leghisti contro De Luca: «Impari da noi veneti»

Dopo il padre Vincenzo, il figlio Piero: un altro De Luca va allo scontro con Luca Zaia sull’autonomia differenziata.

Non solo durante l’audizione in commissione Affari costituzionali, mercoledì mattina alla Camera, ma anche nei giorni successivi su Facebook, quando il deputato dem (e primogenito del presidente della Campania) è tornato sul «duro confronto» con il governatore leghista: «Ha fornito dati sbagliati e non ha riconosciuto le enormi distanze che oggi esistono in termini di risorse pubbliche e servizi pubblici tra Nord e Sud. Distanze che vanno colmate, non aumentate», ha dichiarato l’esponente del Partito Democratico, promettendo battaglia «in ogni sede per evitare una vera e propria secessione che sarebbe drammatica». A quel punto è scattata la controffensiva della Lega, che ha schierato una decina di consiglieri regionali del Veneto, pronti a intervenire con una raffica di commenti in difesa del loro alfiere.


IRONIA E DUREZZA
Le repliche a De Luca sono state un misto di ironia e durezza. Ha scritto Roberto Ciambetti, presidente dell’assemblea legislativa a Palazzo Ferro Fini: «Stupiscono, ma solo fino ad certo punto, le parole di Piero De Luca, figlio di Vincenzo, che in alcuni passaggi rivelano nostalgia di privilegi borbonici. È un vero peccato che da una terra ricca di civiltà e culla di cultura ci siano posizioni così poco autorevoli, a difesa di un mondo che, nella realtà dei fatti, non esiste più da tempo». Ha attaccato Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo zaian-leghista: «Il nostro grande Presidente Luca Zaia non ha fornito nessun dato sbagliato: i numeri parlano chiaro! La verità fa male? Non prendetevela se siamo la Regione che utilizza meglio i fondi comuni e crea infrastrutture da far invidia a tutti». 


A ruota sono scattati anche gli altri consiglieri regionali, come Laura Cestari: «Credo che i dati sbagliati li stiate fornendo voi. Il Presidente Zaia non sta facendo altro che rispettare il risultato di un referendum giusto e riconosciuto». Sonia Brescacin ha ricordato il numero di “sì” nel 2017: «2.272.000. Sono i cittadini veneti che chiedono l'applicazione dell' art. 5, 116, 117 della Costituzione». E poi Marco Zecchinato: «Se ne parla da anni e anni e nonostante l’attuazione dell’autonomia sia l’unico modo per rendere veramente responsabili ed efficienti i territori e modernizzare l’Italia, c’è sempre chi vuole ostacolare questo percorso, in tutti i modi». Francesca Scatto: «Temere l’autonomia significa fornire le prove di un’inettitudine atavica! Significa non volersi assumere le proprie responsabilità di fronte ai cittadini». Nazzareno Gerolimetto: «Niente di nuovo, 50 anni fa mio papà lamentava che tramite la cassa del mezzogiorno stavano mandando vagonate di soldi al sud». Giulio Centenaro: «Vedere certe prese di posizione, solo per partito preso e tutela dell’assistenzialismo, fa capire che siamo sulla strada giusta per salvare questa nostra bella Italia». Milena Cecchetto: «Invece di combattere l’autonomia, cominciate ad imparare ad amministrare». Silvia Maino: «Cominciate ad utilizzare meglio i fondi comunitari e vedrete che i risultati arrivano. Certo servono amministratori capaci…».


CONVEGNO
Difficile pensare che un simile fuoco di fila comunicativo non sia stato concordato con Zaia, che intanto ieri si è collegato dal Veneto con il convegno della Lega a Torino, dedicato proprio alla riforma: «Se io fossi un governatore del Sud, la chiederei subito». Il testo approderà nell’emiciclo di Montecitorio il 29 aprile, però si vocifera che i tempi potrebbero allungarsi. «L'autonomia differenziata per me è una priorità, ma non siamo innamorati delle tempistiche assolute», ha minimizzato Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia. «Andiamo in aula e iniziamo il dibattito, poi francamente dopo aver aspettato 23 anni, se ci si mette un mese in più, non mi importa nulla», ha concordato il ministro Roberto Calderoli. 
Elly Schlein, segretaria del Pd, da un evento a Genova ha tuttavia rilanciato: «Una assurdità del Governo è che sta spingendo su una autonomia differenziata che aggraverà le diseguaglianze. Dobbiamo fermarla prima. È fatta senza mettere risorse, con totale menefreghismo su come ridurre i divari».
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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