Maserada sul Piave. Tessitura Monti, 101 licenziamenti: «Ma per questi operai c'è richiesta»

Mercoledì 3 Gennaio 2024 di M.Z.
Tessitura Monti, 101 licenziamenti

MASERADA SUL PIAVE (TREVISO) - L’epilogo era ormai scritto da tempo, ora è arrivata anche la fine formale dell’ultimo capitolo dell’ultracentenaria storia della Tessitura Monti di Maserada: con il 31 dicembre è giunta al termine pure la cassa integrazione straordinaria. Ai 101 ormai ex dipendenti ancora in carico all’azienda tessile non resta che completare, in questi giorni, le procedure per accedere all’indennità di disoccupazione.

Nella speranza di doverne beneficiare per il periodo minore possibile, riuscendo a trovare una nuova occupazione. 

Gli anni dell'amministrazione straordinaria e poi il licenziamento

Dopo una crisi più che decennale e tre anni di amministrazione straordinaria, l’impresa era stata posta in liquidazione giudiziale e, infine, le trattative per la vendita avevano portato, la scorsa estate, solo alla cessione del marchio e al passaggio di 16 dei 148 addetti rimasti alla Andreazza & Castelli, realtà di Gallarate, attiva nel medesimo settore: di questo manipolo, però, fanno parte stilisti, tecnici, impiegati amministrativi e commerciali. Da agosto l’attività produttiva era di fatto cessata. Nei mesi successivi una trentina di lavoratori ha deciso di uscire, avendo ricevuto altre proposte. Per tutti gli altri -101 appunto- esaurito l’ammortizzatore sociale, sono diventati operativi i licenziamenti collettivi. La grande maggioranza, oltre l’80%, è costituita da donne e l’età media è intorno ai 50 anni. Secondo i calcoli dei sindacati, una quindicina dovrebbe riuscire a sfruttare il periodo del sussidio per maturare i requisiti per la pensione. Riguardo ai rimanenti è già stata messa in campo una serie di corsi di formazione e riqualificazione allo scopo di favorire la ricerca di un nuovo posto di lavoro. 

La speranza

Gianni Boato, segretario della Femca Cisl Belluno Treviso, che insieme ai colleghi delle altre sigle segue da anni la vicenda Monti, non nasconde le difficoltà, ma al tempo stesso non rinuncia ad essere fiducioso: «Gli operai della Monti hanno professionalità molto definite e l’età media è piuttosto elevata: dal 2004, quando la crisi ha iniziato a mordere, non sono più state fatte assunzioni, i “superstiti” hanno dunque almeno vent’anni di lavoro alle spalle. Rispetto al recente passato, però, in questo momento il mercato guarda con interesse alla manodopera di una certa età: perché è già abituata e disponibile a lavorare a turni, quelli che i 20-30enni sono invece più restii ad accettare. L’obiettivo è riuscire a ricollocarne una buona fetta nei prossimi mesi». Nel frattempo, resta ancora aperta anche la partita del futuro dello stabilimento di Maserada anche se il gruppo lombardo Andreazza & Castelli ha annunciato di voler trasferire i suoi nuovi addetti appena individuata una sede idonea

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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