Ladri acrobati in Lungosile Mattei, l’identikit dei banditi: «Vestiti casual»

Martedì 13 Febbraio 2024
Il condominio preso di mira dai ladri

TREVISO - Uno calvo, l’altro coi capelli corti, coperti da un berretto. Entrambi vestiti di nero, pantaloni aderenti, giubbotti di pelle e stile casual. Tutti e due longilinei e alti quasi di un metro e novanta. È lidentikit dei ladri acrobati entrati in azione sabato pomeriggio in Lungosile Mattei a Treviso: in pochi minuti si sono arrampicati sui tubi del gas del condominio sull’ansa del Sile, proprio accanto a quello dove abita il ministro della Giustizia Carlo Nordio, e hanno svaligiato un appartamento arraffando gioielli e ori per migliaia di euro. Forse aiutati da un terzo complice, al volante dell’auto di rito, magari rubata, per darsi alla fuga, i due fanno parte di una delle bande che in queste settimane sta mettendo a segno colpi in serie tra il cento e l’hinterland. Difficile difendersi da questa gente considerata anche la sfacciataggine: sabato i ladri sono entrati in azione in pieno giorno, al primo imbrunire, e quando sono stati incrociati sulle scale da un inquilino del palazzo preso di mira hanno mostrato nervi non saldi, ma saldissimi. «Ci hanno salutato come se nulla fosse, parlavano con un leggero accento dell’Est Europa. Erano tranquillissimi, io e mia moglie abbiamo pensato fossero ospiti di qualche vicino. Non immaginavamo fossero dei ladri». E invece.

Il proprietario di casa ha trovato il suo appartamento completamente a soqquadro, una volta tornato per vedere cos’era successo avvisato dai condomini che avevano notato la porta aperta di casa, al terzo piano. Solo una volta entrato si è reso conto di com’erano riusciti a entrare i ladri: c’erano delle impronte di scarpe sul terrazzino, e la porta finestra era stata divelta. In pratica i due predoni, senza tante difficoltà, si erano arrampicati sui tubi del gas e di terrazzo in terrazzo avevano raggiunto il terzo piano. Nessuno, nonostante i tanti che passeggiano sul Lungosile al pomeriggio, ha notato nulla. E forse la banda aveva tenuto d’occhio le abitudini degli altri inquilini, in modo da agire indisturbati, quando chi lavora è in ufficio e chi sta in casa esce per le proprie commissioni, magari alcune delle quali affatto estemporanee, ma del tutto abituali. «Pensavamo di poter stare tranquilli visto che abitiamo accanto a un ministro delle Repubblica, con tanto di scorta che gira per il quartiere costantemente» spiegavano l’altro giorno. 

A tenere lontano i malintenzionati oltre ai lampeggianti dell’auto della scorta del Ministro, che quando non è a Roma risiede stabilmente accanto al palazzo preso di mira dai ladri, sul Lungosile da quando l’ex magistrato è entrato dalla porta principale in politica sono state installate un paio di telecamere a 360 gradi, la prima proprio all’ingresso della strada, la seconda davanti al cancello del palazzo di Nordio.

I residenti speravano che fosse un deterrente sufficiente per tenere lontano, oltre ai piccoli spacciatori che qui non disdegnavano dare appuntamento ai loro clienti, anche i topi d’appartamento. Evidentemente non è stato così. Ed anzi, come spesso succede, il movimento di tante persone legato al cantiere che sta interessando ormai da mesi proprio il condominio vicino a quello depredato, potrebbe aver influito sulla scelta dei ladri entrati sabato in azione. I carabinieri, che subito dopo il furto di sabato hanno effettuato in Lungosile Mattei un approfondito sopralluogo, ora stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere della zona, partendo da quelle in strada ma allargando il raggio d’azione anche ai quartieri vicini, dove sono state segnalate altre effrazioni. La speranza è che la banda possa aver compiuto qualche passo falso.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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