Gare clandestine e impennate in moto e scooter: cosa succede in via Galilei a San Fior?

Il sindaco: "Abbiamo cercato di fare il possibile per mettere fine alle gare. Purtroppo non è facile intercettare i raduni: i ragazzi si danno appuntamento via social e chat solo poche ore prima"

Giovedì 2 Novembre 2023
Gare clandestine e impennate in moto e scooter: cosa succede in via Galilei a San Fior?

SAN FIOR (TREVISO) - «Fanno gare di impennate su questo rettilineo». Via Galilei, da oltre un anno è diventata la pista in cui decine di ragazzi si sfidano in spericolate acrobazie e gare di velocità in sella a moto e scooter. Ieri quel circuito improvvisato nella zona industriale è diventato un teatro di morte. Potrebbe esserci proprio una di queste bravate dietro lo schianto costato la vita a Daniele Gnoffo. C'era una folla di oltre 50 ragazzi attorno al 18enne, esanime. E quando sono arrivati i soccorsi, è scattato il fuggi fuggi: molti di loro si sono allontanati. Il sospetto che fosse in corso una gara è concreto.

I CONTROLLI
«I ragazzi organizzano dei raduni qui per fare a gara di impennate - racconta con un nodo alla gola il sindaco Giuseppe Maset -. Le prime segnalazioni sono arrivate circa un anno fa dai residenti: si lamentavano per il rumore assordante dei motorini. In un'occasione assieme al mio vice Luigi Tonetto e alla polizia locale, siamo andati a controllare di persona: c'erano decine di ragazzi. Carabinieri e polizia locale sono intervenuti in più occasioni, identificando e sanzionando i ragazzi. Ma non è bastato. Come non sono bastate le raccomandazioni. Non si può morire così». Dispiacere, impotenza, rammarico: il primo cittadino si sente quasi sopraffatto dalla tragedia che ieri ha colpito il paese. «Abbiamo cercato di fare il possibile per mettere fine alle gare - prosegue Maset -. Purtroppo non è facile intercettare i raduni: i ragazzi si danno appuntamento via social e chat solo poche ore prima.

Si ritrovano nel fine settimana e nei giorni di festa». Ma ieri la festa si è trasformata in tragedia.


LO SCONFORTO
«Abbiamo fatto tutto quello che era umanamente possibile per fermarli, ma non ci siamo riusciti e oggi siamo di fronte a un'immane tragedia che lascia tutta la comunità impietrita per il suo tragico epilogo». afferma il vicesindaco di San Fior Luigi Tonetto, che per caso stava transitando in zona ed ha assistito ai primi soccorsi che venivano impartiti al giovane centauro deceduto dopo unora dallo schianto della moto prestatagli da un coetaneo. «Ero di passaggio e sono entrato nella zona industriale per vedere che tutto fosse a posto. In passato abbiamo monitorato l'area zona, che sapevamo era luogo di incontro di giovani che si esibivano in caroselli rumorosi e pericolosissimi. Più volte abbiamo segnalato alle autorità e alle forze dell'ordine quello che succedeva. Sono intervenuti più volte, ma i ragazzi si erano organizzati per segnalare l'avvicinamento delle pattuglie. Sono state elevate moltissime multe, ma alla luce di quello che è successo ieri non sono servite a far desistere i giovani a percorrere ad alta velocità quel rettilineo». Tonetto racconta di essere arrivato in via Galilei e di aver visto le luci dell'ambulanza, l'elicottero del 118 e la pattuglia della polizia «tradale con un gruppo di oltre cinquanta giovani: «Mi sono avvicinato - conclude il vicesindaco Tonetto - e ho visto il corpo del ragazzo ancora a terra con i medici ce si prodigavano in tutti i modi per rianimarlo. Accanto a lui, la moto. Si vedeva chiaramente che le condizioni del giovane erano disperate. Lo hanno caricato sull'ambulanza e i genitori lo hanno seguito. Una tragedia infinita. Non ho parole».
Mep / Pdc

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