BELLUNO - Dal «sabbione» di Sois allo Stamford Bridge. Dai primi calci in provincia agli allenamenti con il Chelsea. Per la durata di una vacanza-studio, è vero. Ma tanto basta per sognare. Gaia Maria Sovilla, bellunese doc, ha 17 anni, ma sa benissimo qual è la sua passione: giocare a calcio. Ha cominciato nel Sois. Tutta la trafila, che tra Pulcini, Esordienti e Giovanissimi non distingue tra maschi e femmine. Poi è stata adocchiata dal Vittorio Veneto (solo femminile) e ha fatto il grande salto. Triplo, perché dopo una stagione (e 17 gol) in Primavera, è stata aggregata alla prima squadra e ha disputato una stagione di vertice in serie B fino a guadagnarsi la promozione in A. Poi, quest’estate, il viaggio-studio nella casa del Chelsea, a Londra. «Eravamo in 24, tra italiani e svedesi, ragazzi e ragazze: io ero l’unica italiana - racconta Gaia Maria sul sito della sua squadra, il Vittorio Veneto -. Nell’allenamento mattutino ci concentravamo sulla tecnica, ogni giorno ci si focalizzava su uno dei campioni del Chelsea e ci si allenava sulle sue qualità migliori».
Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 11:24
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