«Io ti uccido, ti avveleno, ingaggio qualcuno per ucciderti»: denuncia la mamma per stalking

Giovedì 4 Novembre 2021
«Io ti uccido, ti avveleno, ingaggio qualcuno per ucciderti»: denuncia la mamma per stalking

TREVISO - Maltrattata per sette anni dalla madre, che l'avrebbe anche costretta a radersi a zero i capelli perché aveva voluto tingerseli di blu. Oggi la presunta vittima ha 21 anni. Nel 2019 aveva denunciato la madre per stalking ma la Procura di Treviso, sulla base della testimonianza della presunta vittima, ha modificato l'imputazione in maltrattamenti.

La donna, 59 anni di Castelfranco, finirà ora davanti al gup, che deciderà se rinviarla o meno a giudizio. L'udienza preliminare è fissata per lunedì prossimo. Secondo il sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà la madre avrebbe sottoposto la figlia a «un regime di vita penoso» per sette anni: dal 2012 al 2019. Ingiurie, schiaffi calci, tirate di capelli e minacce di farla adottare e persino di morte: «Io ti uccido, ti avveleno, ingaggio qualcuno per ucciderti». Si legge questo nel capo di imputazione su cui si pronuncerà il gup. Ma il contesto in cui maturano queste accuse, messe nero su bianco dalla Procura, racconta una storia famigliare complicata e turbolenta. 


FRIZIONI IN FAMIGLIA

Nel 2013 la relazione tra marito e moglie era ormai a brandelli. La donna voleva separarsi dal marito, che lei stessa accusa di essere stato violento nei suoi confronti. Tanto che in più di un'occasione sarebbe finita al pronto soccorso per curare ematomi e contusioni frutto delle percosse subite. Alla notizia della separazione l'uomo non regge e tenta il suicidio gettandosi dalla terrazza al primo piano della loro abitazione. Sopravvissuto allo schianto, viene ricoverato all'ospedale, in Psichiatria. Alla fine i due decidono di lasciarsi e lui va ad abitare nel Vicentino con la figlia, chiedendo soldi alla madre per il mantenimento della ragazza.


RAPPORTI INTERROTTI

Dopo qualche anno la figlia si trasferisce a Ferrara per frequentare l'università e taglia i ponti con la madre. Ma la donna, preoccupata per alcuni suoi comportamenti trasgressivi contatta un amico di lei. Una mossa che si rivela un boomerang perché la ragazza risponde con una denuncia per stalking presentata alla Procura di Ferrara. Gli atti vengono trasmessi a Treviso, dove però il pubblico ministero modifica l'imputazione dopo aver sentito la presunta vittima. Non più stalking ma maltrattamenti. Accusa respinta dalla madre, convinta che la figlia abbia agito così alla luce degli attriti famigliari e dell'influenza paterna.

Ultimo aggiornamento: 13:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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