Susegana. All'Electrolux due giorni di cassa integrazione per 350 operai della linea Genesi

Venerdì 16 Febbraio 2024 di Matteo Negro
Susegana. All'Electrolux due giorni di cassa integrazione per 350 operai della linea Genesi

SUSEGANA (TREVISO) - Mancano i materiali per realizzare i frigoriferi, la Electrolux ferma la produzione. Almeno, in parte. Dopo l’annuncio di mercoledì sera di cinque giorni di cassa integrazione (inizialmente previsti fino al prossimo mercoledì 21 febbraio), ieri mattina la dirigenza e le rappresentanze sindacali hanno raggiunto un accordo che ha portato a una riduzione della sospensione dal lavoro per le sole giornate di venerdì 16 febbraio e del successivo lunedì 19. 


IL PROVVEDIMENTO
La cassa integrazione riguarderà fra i 300 e i 350 lavoratori che sono impiegati nella nuova parte della linea Genesi (e comparti collegati). Alla base della decisione dell’azienda, la necessità di ottimizzare la disponibilità della componentistica e delle materie prime il cui approvvigionamento sta subendo dei forti ritardi a causa della crisi del Canale di Suez che da tempo tiene bloccati i rifornimenti di molte realtà europee. Nel caso degli stabilimenti di Susegana, a dover fronteggiare il problema sarebbe, in particolare, un sub-fornitore locale che non è attualmente in grado di consegnare le mensole che servono per completare la produzione dei frigoriferi destinati ai consumatori finali. «Le tradizionali linee Cairo continueranno, invece, a lavorare regolarmente - ha spiegato Augustin Breda, portavoce delle rappresentanze sindaci interne - Segnaliamo inoltre che i reparti Imballo e Recupero saranno attivi unicamente per due turni, ma solo con dipendenti Electrolux e senza squadre esterne: questa è una nostra proposta che l’azienda ha accolto positivamente. Aggiungo che riscontriamo pesanti problemi legati ai rilavorati, proprio nel reparto Recupero: si tratta di disguidi che causano importanti ritardi nelle consegne ai clienti». Nel corso dell’incontro di ieri mattina, inoltre, le Rsu hanno voluto evidenziare pure le problematiche già emerse in passato e acuitesi proprio fin dai primi giorni di questa settimana: «Confidiamo che questa “breve” pausa dal lavoro possa servire a risolvere le attuali difficoltà che riscontriamo nella gestione generale dei sistemi produttivi», ha detto ancora Breda.

Quanto sta accadendo in questi giorni in Electrolux non è che un ulteriore tassello che va ad aggiungersi alla complicata e delicata situazione in cui versa, negli ultimi periodi, l’intero comparto del mondo degli elettrodomestici. 


IL TAVOLO PERMANENTE
Non a caso, per la mattinata del prossimo giovedì 22 febbraio è già stato indetto il primo appuntamento di quello che diverrà in futuro il Tavolo permanente del settore “bianco”. A Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo stesso ministro Adolfo Urso incontrerà tutti gli attori della filiera, inclusi i sindacati, allo scopo di rilanciare quanto prima (ed efficacemente) il comparto dell’elettrodomestico nazionale. Non è escluso, inoltre, che all’indomani del Tavolo sull’elettrodomestico non ci possa essere anche un secondo meeting, questa volta specifico sul colosso svedese: anche in questo caso prenderebbero parte all’appuntamento sia i sindacati sia il fronte del Minit. Ad ogni modo, la roadmap già prevede un ulteriore appuntamento, questa volta a Treviso, fra Rsu interne e dirigenza di Electrolux, il prossimo 4 marzo: all’ordine del giorno, il piano dei tagli voluti da Stoccolma.

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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