Dirigente intascava i fondi dei detenuti, il direttore del carcere: «La coop non ha alcuna colpa»

Domenica 16 Maggio 2021 di Serena De Salvador
Il carcere di Santa Bona a Treviso

TREVISO - «La notizia ci ha lasciati senza parole, questo è certo. Ma la responsabilità è di una singola persona e, vista la correttezza e il coraggio che la cooperativa Alternativa Ambiente ha dimostrato nell’affrontare questo doloro episodio, la nostra stima nei loro è oggi ancor più forte. La nostra collaborazione non si è mai fermata, né si fermerà». Non ha dubbi Alberto Quagliotto, direttore del carcere di Santa Bona, in merito alla vicenda che ha travolto la nota cooperativa sociale di Vascon di Carbonera con la denuncia per appropriazione indebita di un ex dirigente, Lorenzo Ostanello. L’uomo tra il 2015 e il 2020 è accusato di aver falsificato le firme di sette detenuti che seguivano i percorsi di recupero della cooperativa, apponendole su 215 ricevute di pagamento e intascando 32mila euro. Era stata la stessa struttura, a inizio 2020, a segnalare alla guardia di finanza le incongruenze che hanno portato alle dimissioni il 49enne di Noventa di Piave. E oggi le due realtà, quella del penitenziario e quella della coop, sono pronte a portare avanti e incrementare le attività che da anni le vedono legate nel recupero sociale e lavorativo dei detenuti.

«Quando, l’altro ieri, abbiamo avuto la notizia, la prima reazione è stata di sconcerto misto a tristezza –spiega il direttore–. Parliamo di una persona che dentro al penitenziario conoscevamo tutti, che ha frequentato il carcere per tanti anni, seguito moltissime attività. Una persona peraltro non solo insospettabile, ma che con noi ha sempre tenuto un comportamento irreprensibile, disponibile, serio. Facendo parte della cooperativa, per noi era una garanzia di affidabilità, al di sopra di ogni possibile sospetto. Per correttezza voglio sottolineare che, nonostante il comportamento scorretto, non ha creato ammanchi alla nostra struttura o ai nostri detenuti. Ha falsificato le firme di alcuni di loro, sì, ma è andato a erodere i fondi della cooperativa stessa. So che una parte del denaro lo ha anche restituito: ciò non rende meno grave l’accaduto, ma a questo punto voglio aggrapparmi alla speranza che abbia peccato per debolezza. Al di là dello sconcerto, noi non intendiamo mettere in croce nessuno. La colpa è del singolo, che pagherà nelle dovute sedi».

«La profonda fiducia che da sempre abbiamo verso Alternativa Ambiente resta immutata –prosegue Quagliotto–. Anzi, si rinvigorisce. Si tratta di una realtà sana, solida, che anche in un momento di enorme difficoltà ha avuto il coraggio di affrontare il problema, di renderlo pubblico per risolverlo nel più breve tempo possibile. Le loro attività all’interno del carcere di Santa Bona non si sono fermate nemmeno con la pandemia, pur nel massimo rispetto delle norme anti Covid. Sono opportunità importantissime per i nostri detenuti che ora andranno anche a rafforzarsi. In questi giorni stiamo ultimando le vaccinazioni sia dei carcerati che degli agenti della polizia penitenziaria, così la collaborazione potrà essere ancor più stretta».
 

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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