Castellana. ​Abusi sulla nipotina per anni, lei si confida con una docente: «Lo zio mi toccava così»

Il 27enne andrà a processo per violenza sessuale: l'udienza è fissata per il 9 aprile

Sabato 9 Settembre 2023 di Valeria Lipparini
Bimba abusata

CASTELLANA (TREVISO) - Il terribile segreto è emerso in classe. Alle superiori le insegnanti hanno affrontato il tema spinoso degli abusi sessuali e delle violenze domestiche. E lei, Francesca (nome di fantasia per proteggerne l'anonimato) ha capito al volo che qualcosa di simile era successo sulla sua pelle, tra le quattro mura di casa. Quello zio giovane, troppo gentile e premuroso, che allungava le mani di notte in carezze che nulla avevano a che vedere con l'affetto, forse aveva abusato di lei. Francesca si confida e scatta l'inchiesta che si è conclusa, davanti al giudice delle indagini preliminari, con il rinvio a giudizio per violenza sessuale dello zio 27enne, difeso dall'avvocato Martina Pinciroli. Il processo è stato fissato per il prossimo 9 aprile.

L'inchiesta

L'inchiesta ha frugato nella memoria della ragazzina, che all'epoca dei fatti aveva 9 anni e per quattro anni avrebbe subito le attenzioni di quell'uomo, più grande di lei, al quale era particolarmente affezionata.

Nel corso di un incidente probatorio Francesca avrebbe raccontato cosa succedeva in quella casa, nella castellana, dove abitavano i genitori, con tre figliolette e lo zio. Tutti italiani. Tutti insieme in uno spazio ristretto. Tanto che, la notte, lei dormiva insieme allo zio, una persona fragile, con un lieve ritardo e disturbi psicologici. Tutto sarebbe cominciato da alcune carezze e dallo zio che appoggiava l'orecchio sul cuore della ragazzina. Poi, la situazione sarebbe pian piano degenerata fino a un rapporti completi, secondo quanto aveva riferito nel corso dell'incidente probatorio. Per poi ritrattare e dire che sarebbero state solo carezze spinte.

Il disagio

Un quadro di disagio profondo, che sarebbe emerso a scuola. Francesca si confida con una compagna di classe e poi con la professoressa. È quest'ultima a indirizzarla dallo psicologo dell'istituto superiore che frequenta. Pian piano emerge il bubbone. La ragazzina viene convinta, a fatica, a parlarne con la madre e con il padre. Il papà le crede e la mamma, in un primo momento, stenta a concederle fiducia. Salvo poi ricredersi e appoggiare la figlia in tutto e per tutto. Adesso, sarà il Tribunale a esprimersi su un difficile caso di violenza sessuale. L'udienza è fissata per il prossimo 9 aprile. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci