Boom di contagi, tutti quarantenni, e aumentano i ricoveri L'Usl: «Livelli superiori alla seconda ondata»

Domenica 7 Marzo 2021 di Mauro Favaro
Raddoppiati gli accessi ai Covid point. E all'aumento dei contagi, ora, sta seguendo quello dei ricoveri ospedalieri
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TREVISO - Boom di ricoveri per infezioni da Coronavirus. Dopo l’allerta per l’aumento dei contagi, adesso si inizia a guardare con preoccupazione agli ospedali. Solo ieri mattina sono stati ricoverati 9 pazienti colpiti dal Covid. Anche 45Enni. L’età media continua ad abbassarsi.

L’ospedale di Montebelluna è stato messo in pre-allarme. L’Usl della Marca auspicava di poter continuare a tenere almeno per un altro po’ il Covid Hospital di Vittorio Veneto come riferimento anche per il distretto di Asolo, tra la castellana e la pedemontana. Ma il virus corre troppo. E nell’asolano la velocità è doppia rispetto agli altri territori. Nelle ultime 24 ore nel trevigiano sono emersi 292 nuovi contagi. Le persone attualmente positive sono quasi 3mila. Esattamente 2.968 (202 in più in un solo giorno).

«Non ci aspettavamo una velocità del genere – fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – con la serie di ricoveri di ieri mattina l’unità di Pneumologia è andata in sofferenza. Tanto che abbiamo deciso di aprire almeno 20 posti Covid anche nell’ospedale di Montebelluna, più 3 di Terapia intensiva, tenendoli a disposizione per eventuali emergenze».


EFFETTO VARIANTE INGLESE
Alla base dell’accelerazione dell’epidemia c’è la variante inglese. Oggi rappresenta oltre il 60% dei casi totali. È diventata predominante. «È ormai diffusa ovunque – ha specificato Elisa Vian, responsabile della rete di monitoraggio delle mutazioni del centro di Microbiologia di Treviso – alla fine praticamente tutti i casi diventeranno da variante inglese». La caratteristica cruciale è che è più contagiosa. Fino a questo momento non sembra più aggressiva. Fatto sta che se aumentano i contagi, di pari passo aumentano anche i ricoveri in ospedale e, infine, in Terapia intensiva. È matematico. L’arma per cercare di arginare i contagi è sempre la stessa, con due facce: da una parte il tracciamento dei contatti di casi positivi e dall’altra gli isolamenti tempestivi. «Il livello attuale è molto alto, forse anche più di quello visto nella seconda ondata. È una situazione molto dura, difficile da gestire – avverte Benazzi – noi stiamo facendo il possibile attraverso il contact tracing e gli isolamenti. Auspichiamo che tutti si comportino in modo coscienzioso».


APPELLO AI CITTADINI
Da domani la Marca, come tutto il Veneto, entrerà in zona arancione. Si spera che le nuove limitazioni possano contribuire a ridurre i contagi. «Se i comportamenti fossero stati diversi, saremmo rimasti in zona gialla. È dimostrato – mette in chiaro il direttore generale – per quanto continuiamo a dirlo, se non si rispettano le misure di prevenzione contro la diffusione del virus non riusciremo mai a uscirne». «I nostri medici ci dicono che sentono di feste con 20 persone – aggiunge – vogliamo far capire alla gente che situazioni di questo tipo sono più che mai rischiose. Bisogna indossare la mascherina ed evitare gli assembramenti. E se si è all’aperto senza mascherina è necessario mantenere una distanza di almeno due metri dalle altre persone».


IL BOLLETTINO
Attualmente sono 150 i pazienti Covid positivi ricoverati negli ospedali trevigiani: 135 nei reparti ordinari e 15 in Terapia intensiva. E ieri purtroppo è mancata un’altra persona. Con quest’ultimo, salgono a 1.582 i decessi registrati nella Marca in poco più di un anno di epidemia. Nelle prossime ore a livello generale si deciderà se chiudere di nuovo le scuole superiori, tornando al 100% di didattica a distanza. «La scuola non va criminalizzata. Il problema è che tutto ciò che le ruota attorno, tutto quello che succede prima e dopo le lezioni, non è controllabile – spiega Stefano De Rui, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Usl – dopo la riapertura, i contagi sono aumentati. Sembra che non ci sia più la percezione del pericolo». Sono oltre 200 gli studenti attualmente positivi. E complessivamente 3mila si trovano in isolamento, comprese le misure precauzionali. Ma il Covid colpisce pure i più piccoli. Alla fine della scorsa settimana si è arrivati a contare tra i contagiati anche 16 bambini di nemmeno un anno. Di seguito, 37 tra i due e i sei anni, cioè in età da asilo, e 140 tra le elementari e le medie.
 

Ultimo aggiornamento: 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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