Aperitivi e notti brave, focolai in due locali della movida: 50 contagiati, 20enne grave in ospedale

Venerdì 30 Luglio 2021 di Mauro Favaro
Movida nei locali della notte
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TREVISO - Un ragazzo di 19 anni è in area medica e un altro di 20 sta lottando contro una grave forma di polmonite nel settore semi-intensivo della Pneumologia dell’ospedale di Vittorio Veneto. I ricoveri di pazienti Covid positivi non si fermano. Solo ieri, giovedì 29 luglio, sono passati da 20 a 29. A questi ora si aggiungono i focolai della movida. Oltre 50 ragazzi sono stati contagiati dal coronavirus, e gli esiti sono ancora parziali, in due focolai esplosi in altrettanti locali della Marca, uno nella zona di Treviso e uno nell’area di Castelfranco.

Nei giorni scorsi alcuni di loro si erano rivolti al medico di famiglia lamentando dei sintomi. I tamponi hanno confermato le positività. Da qui la task force del tracciamento dell’Usl ha fatto emergere scie anche di oltre 25 contagi tra persone che erano state nello stesso locale nella stessa serata. 

LE VERIFICHE
Dalle verifiche emerge che i ragazzi hanno fatto festa, con assembramenti incontrollati, scambiandosi bicchieri e bottiglie. Senza alcuna precauzione contro il Covid. Difficile ipotizzare provvedimenti a posteriori. Ma ora l’Usl annuncia l’avvio di controlli a sorpresa nei locali della notte. «I nostri ispettori porteranno avanti un’azione di vigilanza – spiega il direttore generale Francesco Benazzi – a fronte di segnalazioni, andremo a fare gli accertamenti necessari. Quello che diciamo ai giovani è che devono vaccinarsi – aggiunge senza stancarsi di ripeterlo – cercando di divertirsi rispettando le misure di precauzione». Adesso i ragazzi contagiati sono in isolamento domiciliare. Venire a capo di tutti i contatti, però, è una missione quasi impossibile. «Si consiglia di effettuare un tampone di controllo nel caso in cui si venisse a conoscenza che delle persone con le quali si è stati in un locale nella stessa sera sono risultate positive al Covid – è l’appello che esce dall’Usl – data l’estrema difficoltà nel tracciare tutti i possibili partecipanti a queste serate-evento, poi, si raccomanda sempre la massima prudenza». Fino ad ora nessuno dei ragazzi coinvolti nei focolai della movida è stato ricoverato in ospedale. Ma si potrà tirare un sospiro di sollievo sull’andamento delle malattie solo tra una settimana. 

IL BOLLETTINO
Intanto gli ospedali stanno tornando a riempirsi. Soprattutto di giovani, appunto. Solamente nella giornata di ieri ci sono stati 9 ricoveri. In 24 ore si è passati da 20 a 29 pazienti Covid positivi negli ospedali della Marca. Nello specifico, 12 sono a Treviso (tutti non vaccinati) e 17 a Vittorio Veneto. Tra questi ultimi ci sono un vaccinato con Johnson & Johnson e tre che avevano ricevuto la prima dose di Pfizer. Proprio a Vittorio Veneto è stato ricoverato un ragazzo di 20 anni entrato subito nell’area semi-intensiva della Pneumologia. Nello stesso ospedale, ma in area non critica, ci sono anche un 19enne, un 27enne e un 32enne. Più un anziano di 85 anni, vaccinato con J&J, trovato positivo dopo un controllo per una caduta. A Treviso, invece, ci sono tre pazienti positivi in Terapia intensiva. Si va dai 44 ai 60 anni. Tre si trovano in Pneumologia. Gli altri sei, infine, sono ricoverati in Malattie infettive. «L’età si sta abbassando in modo sempre più evidente – sottolinea Benazzi – e purtroppo, come confermato da Pier Giorgio Scotton, primario dell’unità di Malattie infettive, anche tra i più giovani a distanza di tre o cinque giorni dal contagio può partire una polmonite. La differenza – specifica – sta nel fatto che le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino riescono a recuperare più in fretta, arrivando alle dimissioni anche nel giro di cinque giorni». Su questo fronte continua l’effetto del Green pass. 

LA COPERTURA
Nell’ultima settimana la copertura tra i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, contando chi si è vaccinato e chi ha prenotato la vaccinazione, è aumentata del 7,4%, passando dal 43,4 al 50,8%. È stata superata la metà. Anche tra i ventenni l’aumento è netto: si è passati da una copertura del 65,9 al 71,4%, per un incremento del 5,5%. Nel frattempo, però, l’incidenza del Covid è tornata a quota 88 casi a settimana per 100mila abitanti, superando il primo livello di guardia. E con i contagi legati agli ultimi focolai della movida salirà ulteriormente. «I tracciamenti consentono di tenere la situazione sotto controllo. Ma i giovani devono vaccinarsi il prima possibile. L’unica cosa che ci preoccupa al momento è questa – conclude Benazzi – il vaccino ha già ampiamente dimostrato di proteggere. Ed è l’unico modo per uscire da questa epidemia». 
 

Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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