Tornano dalla Cina: quattro studenti si mettono in isolamento volontariamente

Giovedì 13 Febbraio 2020 di Mauro Favaro
Tornano dalla Cina: quattro studenti si mettono in isolamento volontariamente

TREVISO Coronavirus: quattro studenti rientrati nella Marca dalla Cina si sono messi volontariamente in quarantena per scongiurare ogni rischio e azzerare sul nascere eventuali reazioni dettate dalla paura. Torneranno nelle loro classi tra 14 giorni, periodo di incubazione della malattia. I ragazzi non presentano sintomi simil influenzali. Ma nelle ultime settimane hanno viaggiato nelle zone considerate a rischio. Quando sono rientrati, le scuole hanno inviato una segnalazione al servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Usl trevigiana, come previsto per tutti gli studenti che tornano dalla Cina in base alle ultime disposizioni del ministero della Salute e della Regione. I medici si sono messi subito in contatto con le famiglie. E hanno suggerito di far passare ai loro figli due settimane in isolamento domiciliare, in modo da fugare ogni dubbio prima di farli rientrare in classe in mezzo ai loro compagni. I genitori hanno accettato il consiglio. Così è iniziata la quarantena volontaria. 

I NUMERI
I quattro ragazzi si aggiungono al giovane di prima media di origini cinesi che la settimana scorsa si era a sua volta messo in isolamento domiciliare volontario, dopo essere stato visitato dal medico di famiglia, in seguito a un recente viaggio in Oriente. Tecnicamente si chiama sorveglianza attiva. L’Usl segue i casi segnalati in modo diretto. Gli studenti sono chiamati a misurarsi la febbre ogni giorno e a comunicare la temperatura al servizio dell’azienda sanitaria, guidato dal direttore Sandro Cinquetti. Sono tre i livelli di allerta per il nuovo coronavirus previsti dall’Usl in via precauzionale per tutte le persone che rientrano dall’oriente. In caso di assenza di sintomi simil influenzali si procede appunto con il semplice controllo della febbre per 14 giorni. Non c’è l’obbligo di rimanere in isolamento. Anche i quattro ragazzi che oggi hanno scelto di rimanere a casa potrebbero frequentare le scuole. Fino a questo momento, però, tutte le famiglie contattate dall’Usl dopo la segnalazione degli istituti hanno accettato di affrontare la quarantena volontaria. 

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IL PROTOCOLLO
Quando una persona di ritorno dalla Cina presenta dei sintomi simil influenzali non gravi, come febbre lieve o tosse, scatta invece l’isolamento domiciliare per 14 giorni deciso direttamente dai medici. E di pari passo c’è la sospensione dalla frequenza delle lezioni, con l’eventuale invio dei tamponi faringei al centro di Microbiologia di Padova per verificare la presenza del nuovo coronavirus. In questa situazione si parla di casi oggetto di attenzione. L’ultimo livello di allerta riguarda le persone che rientrano con sintomi e problemi respiratori importanti. Queste vengono immediatamente ricoverati nell’unità di Malattie infettive dell’ospedale di Treviso. Fino ad oggi nella Marca sono state sette le persone sottoposte a isolamento domiciliare dagli specialisti, compreso un bambino di 4 anni. Un’imprenditrice 50enne è stata anche ricoverata in osservazione per 24 ore in Malattie infettive. In quest’ultimo caso il tampone è stato inviato allo Spallanzani di Roma, istituto nazionale per le malattie infettive. Altri tamponi sono stati poi mandati nel centro di Padova. Gli esiti per il nuovo coronavirus sono stati tutti negativi. Al momento non ci sono altre persone in isolamento domiciliare a causa della presenza di sintomi. Restano solo le quarantene volontarie. 

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Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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