Canzone anti-bulli nel coro di Natale della scuola

Martedì 4 Dicembre 2018 di Elena Filini
L'insegnante Giuseppe Borin
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SAN VENDEMIANO - Questo è Johnny il mio grande amico: lui ti ascolta sempre e non ti tradirà. Nella scuola di San Vendemiano è già una hit, ma il debutto ufficiale avverrà con la recita di Natale. Dalle aule delle scuole medie della provincia di Treviso arriva la prima canzone contro il bullismo scritta da un insegnante. Testimonianza di come i docenti si trasformino in cantautori per insegnare, attraverso la musica, l'educazione civica ai propri alunni. Nasce all'istituto secondario di San Vendemiano la canzone anti-bullo. La firma è quella di Giuseppe Borin, 55 anni, pianista, direttore di coro e docente alle scuole medie. Si chiama Un amico ed è la canzone nata dalla penna di un maestro di musica per i propri allievi. Il debutto ufficiale avverrà nel concerto di Natale, il 22 dicembre. 

 
L'IDEA
«Da tempo mi interrogavo su come portare questo problema in classe - spiega Borin - io sono docente di musica, una materia apparentemente lontana. Però vedo gli atteggiamenti dei ragazzi nei corridoi, colgo certe dinamiche. E mi piaceva fare qualcosa per affrontare questa emergenza sociale in maniera insolita». La musica offre sempre grandi risorse. Così il pianista coneglianese prende carta e penna e si mette al pianoforte. «Doveva essere un brano molto orecchiabile, e ovviamente nelle loro corde. Anche il testo, adatto ai ragazzi di prima media». Ne è venuta fuori la storia di Johnny, l'amico che capisce e difende. «Fino ad ora l'avevo proposta solo in classe, per un primo approccio alla coralità. Però i tempi mi sembrano maturi per un'esibizione pubblica. Così a Natale ci proponiamo al pubblico con la canzone contro il bullismo».
IL MESSAGGIO
Ai ragazzi, in settembre, Borin ha portato lo spartito e il testo. «All'inizio ascoltano la musica e si divertono. Poi mi alzo dal pianoforte, mi metto in cattedra e analizziamo le parole. Per loro è una sorpresa». I concetti fondamentali sono che non si debba deridere chi è in difficoltà o resta indietro, ma che si faccia a gara per sostenerlo e aiutarlo. «È un lavoro dimensionato alla loro età, molto semplice, però i ragazzi si interrogano, mettono a fuoco il problema, si confrontano. Credo che alla fine questo sia il nostro lavoro». Nel disegno vicino allo spartito ci sono due ragazzi che si rincorrono, ma anche l'immagine di un ragazzo con il volto tumefatto. «L'età del bullismo si sposta sempre più in basso. I ragazzi di prima media hanno 11 anni ma già vengono toccati da questi fenomeni. Non è mai troppo presto per iniziare ad affrontare il problema» ripete Borin. Insegnante alla scuola Media, pianista, direttore dell'istituto musicale di Colle Umberto e maestro del coro Vittorio Veneto, Borin è un grande assertore del valore sociale della musica e della coralità. «Con una canzone si possono fare grandi cose. In questo caso, toccare con levità un tema scomodo e spinoso, sul quale i ragazzi sono decisamente in imbarazzo».
IL COMPITO
Ogni insegnante di musica sognerebbe di trovarsi un Beethoven tra i banchi, ma Borin sa perfettamente che il compito della scuola dell'obbligo è un altro. «Cerco di appassionarli alla musica e al canto corale, attento al rendimento ma soprattutto a far sì che la musica diventi attività aggregante. E spesso i ragazzi sanno sorprendermi». La musica si rivela quindi uno strumento utile per superare barriere culturali e può aiutare a mettere a fuoco dinamiche che durante le altre ore possono non emergere. Per chi fosse interessato ad ascoltare Jingle bells e Adeste Fideles quindi, quello di San Vendemiano non è l'indirizzo giusto per il concerto delle feste. Ma nessuno può davvero affermare che Un amico non sia una stupenda canzone di Natale.
Elena Filini 
Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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