Cene, auguri, scambio di doni. Esplodono di contagi durante le feste: 6mila positivi in più

Domenica 2 Gennaio 2022
Le lunghe code per fare il tampone
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TREVISO - Esplosione di contagi nella Marca. I timori emersi nei giorni precedenti il Natale si sono, purtroppo, concretizzati. I giorni delle festività natalizie hanno portato un'ondata di nuovi positivi: il 23 dicembre erano 12.726, ieri, 1 gennaio, il numero è schizzato a 18.591.

Fatti due conti sono 5.865 positivi in più in meno di una settimana: calano quelli tra i bambini da 5 a 11 anni ma aumentano quelli nella fascia d'età tra i 20 e i 30. Il virus galoppa. E nei giorni dedicati a cene e scambi di auguri ha trovato terreno fertile per ampliare la sua diffusione. Nella Marca ancora non è sbarcata la variante Omicron, solo due i casi attualmente riscontrati. Impazza invece la variante Delta Plus: «Sono entrambe molto contagiose - spiega il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi - ma al momento la Delta Plus, da noi, è ancora più forte. Le varianti funzionano così: si devono esaurire da sole prima di essere soppiantate da quelle nuove. Nel nostro territorio, al momento, la Delta Plus resiste. In altre aree la variante Omicron rappresentata invece il 15-16% dei casi». L'Omicron comunque arriverà. È solo questione di tempo.

IL TIMORE
Il bollettino sull'andamento del virus diffuso ieri dalla Regione riportava un dato che ha fatto saltare tutti sulla sedie: in 24 ore, a Treviso, risultavano 4.934 nuovi positivi, quando la media giornaliera è sempre stata tra i 1400 e i 1600. «È un dato che va depurato - spiega Benazzi - in quel bollettino sono stati sommati numeri già usciti nei giorni scorsi. In realtà la media resta sempre tra i 1500 e i 1600. Che sono comunque tanti. Il tasso di contagio adesso è di 950 casi ogni 100mila residenti». L'elevato numero di tamponi fatti ogni giorno è uno dei motivi di questi dati così impressionanti. Più test si fanno, più positivi si trovano. Le strutture trevigiane viaggiano a una media di 8-9mila tamponi al giorno. Un'attività continua come dimostrano le code che, quotidianamente, si formano davanti ai centri tampone. È capitato anche ieri, primo giorno dell'anno, in vari punti della Marca a cominciare dall'ex Dogana di Treviso. Ancora una volta lungo la Noalese, sia arrivando dalla città che da Quinto, si sono formate lunghe code. Anche quattro ore di attesa prima di fare il test. E questo nonostante le scuole chiuse e l'assenza, quindi, di ragazzi di ogni età spediti a farsi monitorare per scongiurare eventuali quarantene. La curva in continua salita non fa ben sperare. La Regione prevede che attorno al 10 gennaio il Veneto possa entrare in zona arancio: «Staremo a vedere - allarga le braccia Benazzi - da noi, nonostante tutto, la situazione è ancora sotto controllo. Dobbiamo monitorare quello che accade giorno per giorno».

LA DIFESA
Ma davanti alla marea montante del contagio, le strutture sanitarie hanno retto. I ricoveri nei reparti Covid sono rimasti stazionari. Anzi, nelle ultime ore, la pressione sulle terapie intensive si è leggermente attenuata. I dati dell'Usl dipingono un quadro sicuramente complicato, ma non ancora critico: «A Montebelluna i ricoverati sono 87, a Treviso 86, 112 a Vittorio Veneto - annuncia il direttore generale - siamo però in leggero calo, passando da 304 ricoverati del bollettino precedente a 295 di oggi.
Diminuiscono anche i ricoverati in terapia intensiva, che calano globalmente da 39 a 35. Rispetto al 2020, il tasso di ospedalizzazione sul numero dei positivi è sceso dal 31,7% al 19,5%. La realtà, quindi, è che ci sono più contagiati ma con meno ricoveri».
I VACCINI
Un risultato raggiunto grazie al progressivo aumento del numero di vaccinati e all'uso delle mascherine: le due azioni combinate stanno alzando quella barriera decisiva per consentire alla strutture sanitarie di continuare a operare. A oggi il 77,5% della popolazione trevigiana è stata vaccinata con almeno una dose, il 75,5% ha ricevuto le due dosi e il 33,2% anche la terza. In totale, dall'inizio della campagna vaccinale, sono state somministrate 1.588.542 dosi: «Per portare avanti questa campagna - osserva Benazzi - stiamo allestendo più strutture. Dobbiamo andare avanti così».
Paolo Calia
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Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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