Auto di lusso e redditi troppo alti: ecco i furbetti delle case popolari

Sabato 20 Febbraio 2021 di Paolo Calia
Controlli della polizia locale a Borgo Capriolo a Treviso
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TREVISO  - In viale Europa, sotto una palazzina di alloggi popolari, sono parcheggiate due Lexus, auto di lusso: dai 40mila euro in su. In via Bindoni, altra strada di alloggi popolari, si vedono molto spesso Mercedes modernissime. Ieri in Borgo Capriolo ha fatto molto parlare la comparsa di un'Audi ultimo modello. In via Mantovani Orsetti invece famiglie entrate in alloggi destinati all'emergenza abitativa, quindi a chi ha fortissimi problemi economici e rischia di rimanere per strada, hanno concluso o stanno concludendo lavori di manutenzione da svariate migliaia di euro per cambiare infissi o rifare vialetti pedonali. Un caso questo che sta sollevando un polverone nel quartiere, ma che pare essere già stato esaminato dagli uffici comunali: sono lavori a carico degli inquilini in cambio della permanenza nell'alloggio. E l'arrivo di quattro nuovi nuclei familiari ha alzato la tensione. Questi sono solo alcuni dei casi che il sindaco Mario Conte vuole approfondire e che hanno portato al congelamento delle nuove consegne di alloggi popolari.

Congelamento, non sospensione: se le carte sono in regola, il Comune non ha titolo per intervenire. Ma può però rallentare le operazioni per chiedere verifiche sempre più approfondite. Ed è quello che il sindaco intende fare.

AGITAZIONE La notizia del congelamento e dei controlli a tappeto nelle zone della città ritenute più calde, hanno fatto parecchio rumore. Ieri mattina a Ca' Sugana sono arrivate molte telefonate da parte di persone preoccupate, timorose di dover attendere tempi lunghi per poter entrare in una casa. Ma anche chiamate di chi, già dentro un alloggio, teme di perderlo. A tutti risponde Andrea Gallo, comandante della polizia locale: «Chi ha i documenti in ordine non deve temere nulla. Continueremo a fare i controlli come quelli fatti l'altro giorno a Borgo Capriolo». L'amministrazione comunale, insomma, non ha intenzione di indietreggiare. Il sindaco vuole dare un segnale chiaro, anche forte se serve: «Non si torna indietro - conferma Conte - andremo a verificare tutto. Anche il tenore di vita di chi richiede e di chi ha ottenuto l'alloggio. Chi usufruisce dei servizi comunali non può avere un'auto da 70mila euro parcheggiata in giardino e magari togliere abitazioni a chi ha veramente bisogno». Le verifiche sugli appartamenti già assegnati dovranno certificare se chi ci abita è il titolare dell'assegnazione; poi una verifica verrà fatta sui requisiti Isee e di reddito. E, infine, le auto di proprietà: i modelli di lusso faranno scattare tutti gli allarmi possibili. In caso di irregolarità si rischia di perdere l'assegnazione.

CONTRASTI Il pugno di ferro annunciato dal sindaco sta però creando malumori nel centrosinistra. Luigi Calesso, Coalizione Civica, definisce la decisione incomprensibile: «A detta dello stesso sindaco il regolamento regionale per l'assegnazione degli alloggi popolari già prevede criteri molto severi. A che cosa servono, allora, gli ulteriori controlli che l'amministrazione cittadina intende svolgere durante il periodo di congelamento delle assegnazioni? Significa forse che la documentazione prevista dal regolamento di assegnazione, i criteri stabiliti al suo interno, il punteggio non valgono nulla, possono essere messi sub judice dall'amministrazione?». Calesso riassume alcuni dei criteri adottati per stilare la graduatoria: «Nel regolamento in questione la Lega ha voluto inserire il requisito dei 5 anni di residenza in Veneto negli ultimi 10 per poter accedere all'assegnazione degli alloggi popolari. In ogni caso, la sospensione delle assegnazioni non incide minimamente sulle situazioni di disagio già presenti nel territorio comunale, ma crea problemi solo a chi è in graduatoria e l'alloggio popolare lo sta aspettando, nona chi ci sta vivendo».

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