Case popolari di Treviso, è scontro in consiglio comunale

Martedì 15 Novembre 2022 di Paolo Calia
Case popolari a Treviso

TREVISO - La graduatoria per gli alloggi Erp è stata revocata per il clima infuocato che si è creato attorno all'Ufficio Casa e per l'indagine in corso su eventuali assegnazioni irregolari. Lo ha detto il segretario generale di Ca' Sugana Lino Nobile in consiglio comunale al termine di una discussione a tratti spigolosa.

Nobili ha parlato di «Influenze illecite», specificando però che si trattava di «Influenze esterne agli uffici per le politiche abitative» e ribadendo la convinzione dell'assoluta innocenza dei dipendenti comunali finiti nel mirino della Procura. «È stato un atto di revoca preso in autotutela - ha specificato il direttore generale - nella graduatoria non sono stati riscontrati dei vizi, altrimenti il provvedimento sarebbe stato quello dell'annullamento. Ma, considerata l'indagine in corso, i reati presi in esame e la moltitudine di soggetti coinvolti, molto probabilmente millantatori in concorso tra loro, ho preferito procedere in questo senso».

Le tensioni

Nobile, da tecnico, ha risposto così alle tante domande piovute dai banchi d'opposizione, a cominciare da Antonella Tocchetto (Pd) la prima a chiedere per quale motivo il bando fosse stato ritirato e la prima a parlare di possibili vizi sottolineando il dramma che stanno vivendo tante famiglie: «Seguo, come amministratore di sostegno, tante famiglie in grossissime difficoltà. Persone che hanno affitti da 100 euro al mese, ma pensioni da 800 e spese condominiali per 14mila euro. Ma come potranno mai pagarle?». Gian Mario Bozzo (Lista Manildo), andando oltre la questione legale, ha chiesto proprio all'amministrazione di occuparsi di quei nuclei familiari in grande difficoltà e di trovare un modo «per migliorare la situazione». Critico il capogruppo Dem Stefano Pelloni, che ha spostato il tema sull'emergenza abitativa accusando l'amministrazione di non aver dato risposte.

La risposta

Articolata, lunga e appassionata è stata la replica di Gloria Tessarolo, assessore al Sociale, che si è tolta qualche sassolino dalle scarpe. A Pelloni che l'ha accusata di non avere idee, ha replicato secca: «In tutte le commissioni fatte non ho mai ricevuto una sola proposta in tema di politiche abitative». Ha poi ribadito una verità incontrovertibile: «Non ci sono case popolari per tutti». E poi alcuni numeri: «Fino a oggi sono stati 12 i casi di sfratto risolti, 9 quelli respinti ed entro fine anno ne risolveremo altri 13». E ha sottolineato gli sforzi di Ca' Sugana: «In questo periodo tutti stanno sfrattando, noi no. Il Comune avanza 1,2 milioni di euro di morosità (affitti non pagati ndr), ma abbiamo dato un milione e 152mila euro di aiuti a chi deve fronteggiare le spese per la casa». L'affondo politico lo ha portato il sindaco Mario Conte che prima si è scusato per aver utilizzato termini troppo forti nei confronti di alcuni consiglieri (Rosi e Pelloni definiti sciacalli ndr): «Mi scuso per aver esagerato», ha detto. Ma poi è ripartito: «Vi prego, non usate il tema delle case popolari per la campagna elettorale. Non insinuate la presenza di mazzette in Comune, perché non è così. Non fatelo solo per sperare di ottenere qualche voto. Non insinuate il dubbio per colpire il sindaco perché poi ci rimettono i dipendenti». E ha spiegato, nuovamente, che l'Ufficio Casa è stato trasferito al comando della Polizia locale per mettere fine alle pressioni, agli atteggiamenti violenti, alle aggressioni verbali ai danni proprio dei dipendenti: «Qualcuno entrava sventolando con rabbia i soldi in faccia agli impiegati. Adesso chi vuole usare toni violenti, lo farà nel comando della Polizia locale».

La denuncia

Tra gli argomenti a margine, Franco Rosi (Treviso Civica) ha rivelato i disagi che stanno affrontando gli scolari della scuola primaria Carducci: «Il riscaldamento, mi segnalano i genitori, viene spento alle 14. Ma i bambini fanno il tempo pieno fino alle 16 e un problema c'è. Ed è ancora maggiore quando i bambini sono costretti a mangiare in mensa al freddo». E poi, proprio alla fine, la discussione sulla mozione della maggioranza per chiedere la grazia a Walter Onichini, condannato in terzo grado per aver sparato un rapinatore entrato in casa, abbandonandolo poi lungo una strada ferito. Mozione approvata tra le critiche della minoranza.

 

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