Cani aggressivi, a Treviso 400 euro di multa a chi non segue dei corsi per addomesticarli

Martedì 5 Settembre 2023 di Paolo Calia
Cani aggressivi, a Treviso 400 euro di multa a chi non segue dei corsi per addomesticarli (foto Pexels)

TREVISO - Pugno di ferro verso quei proprietari di cani “mordaci” che ignorano l’obbligo di effettuare dei corsi di gestione del proprio animale. Ca’ Sugana, nel nuovo regolamento per il benessere animale che andrà all’esame della commissione consigliare domani pomeriggio, ha elevato al massimo la sanzione prevista: 400 euro. E verrà replicata per ogni invito a frequentare il corso che sarà ignorato. «Dopo una aggressione da parte di un cane e successiva denuncia al Pronto soccorso, sono i veterinari dell’Usl a dichiarare un cane “mordace” - spiega il vicesindaco con delega agli animali d’affezione Alessandro Manera - e indicare ai proprietari di seguire un corso per imparare a tenere correttamente il loro animale. Qualcuno però non lo fa. Il sindaco Conte già nello scorso mandato aveva deciso di aumentare al massimo tutte le sanzioni previste per chi maltratta gli animali. Non fare questo corso per aiutare il proprio cane è molto grave. E abbiamo deciso di portare la relativa sanzione a 400 euro». 


LE CARATTERISTICHE
Rispetto a quello in approvato nel 2009, il nuovo regolamento è profondamente diverso. A riscriverlo, oltre ai tecnici comunali e al vicesindaco Manera, anche gli specialisti dell’Usl e dell’Ordine dei Veterinari che lo definiscono un documento “innovativo” perché l’animale, d’affezione ma anche da cortile o da lavoro, viene considerato come “essere vivente in quanto tale” e non più come semplice “proprietà” di qualcuno. Nel documento gli animali sono suddivisi per specie con indirizzi e regole specifiche, il tutto in approfondito in 27 pagine e suddiviso in 12 capitoli e 34 articoli. E dentro c’è di tutto. Per esempio il divieto di utilizzare le classiche “bocce” per tenere i pesci.

Gli acquari dovranno essere consoni garantendo “ai pesci un volume d’acqua sufficiente a consentire loro un movimento naturale”. Tenere un pesce in una boccia equivale a maltrattarlo con tutte le conseguenze del caso, anche penali.


LINEE GUIDA 
Nel regolamento trovano spazio anche animali da lavoro come i cavalli, per cui è vietato “sottoporre gli equidi ad attività che causino fatica eccessiva”. Oppure è vietato anche far lavorare il cavallo, l’asino o il mulo in condizioni di tempo avverse come caldo o freddo eccessivo, o “sottoporre gli equidi ad attività o situazioni che causino paura o stress non necessari”. Viene disciplinata pure l’attività dei circhi, vietando pratiche che prevedano esercizi con la presenza del fuoco o con animali prelevati in natura. 

Ultimo aggiornamento: 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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