Bus della Mom di Treviso vuoti, arrivano le corse flessibili e a chiamata. Ecco come funziona

Sabato 24 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Bus della Mom di Treviso vuoti, arrivano le corse flessibili e a chiamata

TREVISO - Meno autobus di linea e più mezzi a chiamata, per scongiurare il rischio che girino vuoti. È questa la ratio che sta alla base del piano di riorganizzazione del trasporto pubblico locale nella periferia e nella cintura urbana di Treviso. A breve il servizio a chiamata, che funzionerà prenotando il viaggio attraverso un’apposita App, verrà sperimentato con Mom in 8 comuni: oltre a Treviso (quartieri di Santa Maria del Rovere, Sant’Artemio, Sant’Antonino, Sant’Angelo e San Pelajo) ci sono Quinto, Paese, Ponzano, Villorba, Carbonera, Silea, Casier e Preganziol. Il progetto, ribattezzato Sharing mobility, può contare su un finanziamento da 400mila euro.

Bus vuoti, arrivano le corse flessibili e a chiamata

All’inizio ci sarà una fase di indagine sul effettivo utilizzo dei servizi del trasporto pubblico. Di seguito, nel giro di un anno, si passerà all’introduzione in via sperimentale dei servizi flessibili nelle ore con minore affollamento. «Dalla rielaborazione dei dati raccolti emerge un sostanziale sottoutilizzo nelle ore di morbida dei tratti più esterni al territorio comunale di molte linee del trasporto pubblico locale», si legge nella relazione sull’istituzione dei servizi flessibili fatta da Ca’ Sugana. Nello specifico, quasi il 40% delle corse conta meno di 20 passeggeri a bordo dei bus. E nel 90% dei casi non si arriva a 50. Molti sono abbonati: il 40% dei viaggi vengono effettuati da studenti con l’abbonamento e il 22% da lavoratori con l’abbonamento. Oltre agli orari di punta, di conseguenza, resta poco. «Solo il 27% dei viaggi sono per spostamenti non sistematici» si sottolinea nella relazione. Da qui l’idea di introdurre autobus a chiamata al di fuori delle ore di punta. «Per migliorare e ottimizzare il servizio di trasporto pubblico locale, sulla base delle caratteristiche geografiche e infrastrutturali del territorio comunale e di quello dei comuni di prima cintura evidenziano dal municipio - il piano propone durante l’orario di morbida la razionalizzazione del servizio di linea e l’istituzione dei servizi flessibili».

Le aree di attivazione

Le zone dove verrà attivata la sperimentazione sono già state individuate. Sono in tutto otto: Villorba - Santandrà; Santa Maria del Rovere - Fontane - Carità - Sant’Artemio; Carbonera - Pezzan - Mignagola; Silea - Sant’Elena - Canton; Sant’Antonino - Dosson - Conscio e Preganziol; Sant’Angelo - Noalese; Postumia - Paese; strada Santa Bona - San Pelajo. La parte del leone sarà recitata dal software per la gestione delle prenotazioni, la pianificazione dei servizi e il monitoraggio. Con i mezzi pubblici a chiamata, tutto passerà attraverso questa. Non a caso è stata prevista una spesa di quasi 214mila euro solamente per la nuova piattaforma informatica. A questi si aggiungono 30mila euro per iniziative di marketing volte a promuovere l’inedito servizio. È un aspetto che viene considerato fondamentale. Per la stessa ragione, non da ultimo, è previsto un fondo da 150mila euro per ridurre il costo dei biglietti, in modo da incentivare le persone a utilizzare il nuovo sistema. «Per la corretta pianificazione di questo tipo di servizio dicono da Ca’ Sugana - è necessario un approfondito lavoro di analisi per il dimensionamento della flotta e del personale da assegnare, dato che i mezzi e gli autisti possono essere impiegati in più ambiti in base alla domanda, pianificando dinamicamente il servizio a seconda delle prenotazioni». Insomma, il lavoro non manca. Non si partirà subito. Prima si metterà a punto il sistema. Ma non servirà neppure aspettare troppo. La sperimentazione inizierà nel giro di un anno.

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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