Bollette raddoppiate in parrocchia, don Gerardo raziona luce e gas: «In chiesa con cappotti e candele»

Giovedì 17 Febbraio 2022 di Lucia Russo
Don Gerardo Giacometti

GODEGO - «Nessuno ci chiede più aiuto per il cibo: tutti ci chiedono contributi, invece, per le bollette». In poche, ma chiarissime, parole, don Gerardo Giacometti, parroco di Castello di Godego, dà la misura del nuovo imponente macigno che sta affliggendo le famiglie della Marca.

Nell'ultima settimana sono state diverse le richieste d'aiuto arrivate in parrocchia da cittadini che non sono riusciti a pagare le bollette di gas e luce solo con i propri risparmi a causa dei rincari, letteralmente fuori controllo. «Anche alla Caritas arrivano richieste di questo tipo con molta frequenza spiega il don Ci troviamo addirittura delle bollette lasciate nella cassetta della posta e dobbiamo rintracciare chi ce le lascia per cercare di andare loro incontro. Quando chiediamo delle offerte non lo facciamo per la chiesa in sé ma perché ci facciamo carico delle persone in difficoltà».

LE DIFFICOLTA'
La situazione però è talmente grave che anche la chiesa non sa quanto potrà andare avanti. Le bollette arrivate nella sola parrocchia di Castello di Godego mettono in luce delle cifre lievitate, difficili da sostenere anche per un'istituzione di questo tipo. «Tutte le utenze della parrocchia con chiesa, oratorio, canonica, santuario e le varie chiesette succursali hanno visto un importante aumento delle spese continua . La chiesa è una realtà pluriforme che comprende diverse realtà. Gli aumenti sono stati del 100%. Abbiamo fatto il calcolo confrontando l'ultimo mese di dicembre con quello dell'anno prima e da 5mila euro siamo passati a 10mila. Non ci resta che iniziare ad usare cappotti e candele già da domenica prossima. Scherzo, ma fino ad un certo punto. Saranno necessari dei correttivi in primo luogo da parte del gestore e del Governo ma bisognerà anche far crescere atteggiamenti virtuosi nella comunità cristiana».

RISPARMIO OBBLIGATO
Il problema non riguarda solo le celebrazioni ma anche le attività legate alla chiesa come il catechismo e le attività di gruppo pomeridiane. «Adesso le regole impongono di fare catechismo con la finestra aperta per garantire il cambio dell'aria e i termosifoni continuano ad andare - spiega don Gerardo-  Dico a tutti di venire vestiti un po' di più. Non c'è stato un inverno di quelli rigidi fortunatamente e non abbiamo avuto grosse esposizioni al freddo ma quando stai fermo un'ora necessariamente devi avere un po' di calore che arriva o dagli indumenti. Quindi le persone che frequentano i luoghi della parrocchia dovranno vestirsi un pochino più pesante. Noi cercheremo di ridurre ulteriormente fino a dov'è possibile l'uso del riscaldamento ma i servizi devono essere garantiti. Non è solo una questione di bollette, dobbiamo pensare anche alla salute dei fedeli e la responsabilità continua ad esserci».

INTERROGATIVO COMUNE
«I funerali ad esempio, continuiamo a farli e in questo tempo sono stati molto numerosi e questo vuol dire assicurare vicinanza e dignità ad una celebrazione a chi ha già patito parecchio e vogliamo dare una celebrazione dignitosa che vuol dire anche una chiesa calda e illuminata - conclude il prelato -. Fatichiamo a capire quali sono i motivi di questi costi esorbitanti ma io mi chiedo se le stesse aliquote del gas possano essere rimodulate, si potrebbero rimettere in discussione le pretese esattoriali». La parrocchia, in ogni suo spazio, inizierà quindi ad adottare atteggiamenti ancora più virtuosi per cercare di contenere al minimo le spese e i consumi di luce e gas pur non facendo venire meno i servizi ai cittadini. «Il consiglio è quello di indossare una maglia in più prima di andare a messa».
 

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