Rilancio del Nordest nel bilancio del 2023. La trevigiana Solid Word regina della borsa: +104%. Molto male Sit e Safilo

Sabato 30 Dicembre 2023 di Maurizio Crema
Rilancio del Nordest nel bilancio del 2023. La trevigiana Solid Word regina della borsa: +104%. Molto male Sit e Safilo

Il Nordest può festeggiare il record di crescita della Borsa italiana, migliore d'Europa nel 2023 e tra le migliori del mondo. Milano ha concluso l'ultima seduta dell'anno sopra la parità (+ 0,07%) per un rialzo complessivo nell'anno del 28%. A svettare in generale i titoli bancari, con Banco Bpm salito di oltre il 42% con la chiusura ieri a 4,78 euro.

Ma tra le quotate del Nordest a primeggiare è stata una società innovativa trevigiana, la Solid World Group, che in un anno ha messo a segno un guadagno di oltre il 104% malgrado la chiusura a 3,38 euro (- 1,17% ieri, negli ultimi sei mesi il titolo ha perso oltre il 7%) sull'onda di promesse di sviluppo in ambiti tecnologici e anche medici grazie alle stampanti 3D che potrebbero in futuro forse replicare anche organi umani. Maglia nera invece la padovana Sit (società specializzata nella produzione e vendita di sistemi di controllo, di regolazione e di sicurezza degli apparecchi per il riscaldamento a gas e contatori) meno 44% nell'anno col valore finale a 3,4 euro e questo dopo uno sprint del + 41% nell'ultimo mese. Pessimo anno anche per la vicentina Askoll Eva (veicoli elettrici): - 41% con chiusura ancora giù ieri a 0,34 euro. Male nel Nordest anche Safilo (occhiali) con un calo di oltre il 39% e questo malgrado il recupero di ieri (+ 0,11% a 0,914 euro) e la crescita nell'ultimo mese.

Tornando a chi ha corso in settori tradizionali, c'è da segnalare la performance della multinazionale trevigiana dei piccoli elettrodomestici De' Longhi, salita di un anno di oltre il 43% e questo malgrado la leggera frenata di ieri (- 0,06% a 30,52 euro) dopo l'annuncio della creazione del maxi polo delle macchine per il caffè tra Eversys e La Marzocco. Bene anche il colosso dell'acciaio friulano Danieli, che in un anno ha messo a segno un miglioramento della quotazione di quasi il 40% chiudendo ieri a 29,35 euro. Buona annata anche per la veneziana Piovan, specializzata nello sviluppo e nella produzione di sistemi di automazione destinati ai settori dell'industria della plastica e dell'alimentazione: + 28,8% a fine anno il titolo che ieri ha chiuso in rialzo a 10,7 euro. In buona salute anche Banca Ifis, che ha segnato un + 19,05% nel 2023 con l'ultima quotazione a 15,7 euro. Positiva ma non troppo Banca Generali (+ 4,11 nell'anno e chiusura ieri a 33,64 euro) mentre il fratello maggiore generali fa + 13,9% poco sopra i 19 euro.

MIGLIORA DBA GROUP

Migliora ancora Dba Group, società dei software e dell'ingegneria per infrastrutture attiva anche nelle tlc, con sede a Villorba (Treviso) ma col cuore nel Comelico: + 17% in un anno con la limatura a 1,88 euro di ieri.
Nel capitolo multiutility, la trevigiana Ascopiave fa registrare un - 5,8% nel 2023 con chiusura ieri a 2,25 euro, mentre Hera (che nel Nordest ha molte attività con AcegasApsAmga ed EstEnergy) segna un + 16,2% annuale e ultimo prezzo a 2,972 euro. Buona annata anche per i vini di Masi Agricola, che nell'anno vede le sue azioni lievitare del 13,4% per chiudere a 5 euro (+ 2% ieri). Tra i titoli in positivo nel 2023 c'è da registrare quello del colosso degli occhiali e delle lenti EssilorLuxottica (+ 6,1% con ultimo prezzo a oltre 181 euro), la padovana Carel Industries (7,32% nel 2023, 24,8 euro la chiusura di ieri) e Fincantieri, salita del 5,5% in un anno che l'ha vista chiudere in miglioramento a 0,558 euro.

Positiva anche la prestazione della catena veneziana della vendita d'abbigliamento e non solo, + 6% annuale e 2,27 euro con recupero ieri e nell'ultimo mese. Chiude il capitolo dei titoli in miglioramento Zignago Vetro: + 1,26% nell'anno col calo di ieri a 14,26 euro.

Dolenti note annuali per altri titoli del Nordest. Le calzature di Geox sono scese nell'anno del 7% per chiudere ieri a 0,72 euro. Somec non ha fatto prezzo ieri, ma arrivava dai 28,5 euro del giorno prima (- 10,9% nell'anno). Peggio è andata per la padovana Gibus (arredi per esterni) che ha chiuso l'anno a - 22,8% a 13,4 euro malgrado il balzo positivo di ieri di oltre l'11%. La trevigiana H-Farm ieri ha perso un altro 6,6% finendo sotto del 27,8% a livello annuale con chiusura anno a 0,15 euro. Male anche la padovana Jonix (sistemi purificazione aria): - 35,9% nell'anno a 0,56 euro come ultimo prezzo.

GIBUS, BALZO IN UN ANNO NERO

A livello generale ieri si sono messi in luce Recordati (+0,81%), seguita dalle banche Unicredit (+0,72%), Mediolanum (+0,64%) e Fineco (+ 0,44%, che comunque nell'anno ha perso oltre l'11%). Tra i titoli maggiori a livello annuale spicca il balzo di Leonardo (alta tecnologia e armamenti) salito dell'84%, a un'incollatura Unicredit (+ 83%) poi Stellantis (+ 61%), Banca Monte Paschi Siena (+ 60%), Bper Banca (+ 56%), Ferrari (+ 53%), A2a (+ 50%) Iveco Group (+ 47%), Stmicroelectronics (+ 38%). Tra i peggiori Diasorin (- 26%).

Concludendo: nel 2023 la Borsa di Milano, insieme a quella di Tokyo, è stata la migliore tra le principali piazze d'affari del mondo. Deve però recuperare ancora molto per arrivare ai massimi storici che altri mercati azionari stanno aggiornando di continuo, ma intanto si è messa sulla strada giusta anche se la performance del listino dei soli titoli tecnologici di Wall Street, il Nasdaq - + 44% - è ancora lontana. Il rally di quest'anno, a parte i casi delle Borse cinesi, ha compensato i ribassi del 2022 causati anche dalla guerra in Ucraina. E il Nordest si è battuto abbastanza bene.

Ultimo aggiornamento: 11:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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