TREVISO - Barbara Sardella è la nuova dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso. Avvocato, 41 anni, originaria di Agrigento ma adottata dalla Marca 14 anni fa, è al primo incarico provinciale ma è già stata a capo del settore finanziario dell'ufficio regionale. Ha preso il posto di Giorgio Corà: «È con immenso onore e immensa gioia che ho colto l'invito di pormi come guida dell'ufficio scolastico di Treviso - è stato il suo primo saluto dopo l'ingresso nell'ufficio del Sant'Artemio - vivo in questa provincia ormai da parecchi anni ed è ad essa che ho affidato la crescita umana, sociale e culturale dei miei figli».
Quali le priorità da dirigente?
«L'obiettivo principale è fare in modo che all'inizio dell'anno scolastico tutti i docenti siano al proprio posto. La continuità va a beneficio degli istituti: il cambio di insegnanti non giova a nessuno. Tanto meno agli studenti».
Per settembre le regole potrebbero cambiare: la riforma prevede che ogni scuola abbia il proprio "organico funzionale", senza più supplenti.
«È una cosa positiva. Se partiamo adesso possiamo organizzare tutto senza problemi, comprese le immissioni in ruolo. Se si perdono anche solo venti giorni, diventa più difficile».
Uno dei punti più controversi della riforma in discussione al Senato è l'introduzione del preside-manager. Le piace?
«Non si può concepire che un capo decida e gli altri obbediscano. Ma con i dovuti contrappesi, è giusto che il preside abbia questo ruolo visto che ha la responsabilità di tutto. Se a scuola c'è qualcosa che non va è il primo a risponderne. Se un dirigente non ha potere di incidere, che dirigente è?».
A settembre 24 scuole saranno senza preside e verranno gestite da un dirigente già alla guida di un altro istituto.
«Le reggenze sono un problema destinato ad aggravarsi. In attesa del nuovo concorso, ci sono molti pensionamenti. Faremo il possibile per dare un preside titolare alle scuole più complesse: con un bacino d'utenza corposo, con corsi serali o con un territorio particolarmente esteso».
Ultimo aggiornamento: 16:36
Quali le priorità da dirigente?
«L'obiettivo principale è fare in modo che all'inizio dell'anno scolastico tutti i docenti siano al proprio posto. La continuità va a beneficio degli istituti: il cambio di insegnanti non giova a nessuno. Tanto meno agli studenti».
Per settembre le regole potrebbero cambiare: la riforma prevede che ogni scuola abbia il proprio "organico funzionale", senza più supplenti.
«È una cosa positiva. Se partiamo adesso possiamo organizzare tutto senza problemi, comprese le immissioni in ruolo. Se si perdono anche solo venti giorni, diventa più difficile».
Uno dei punti più controversi della riforma in discussione al Senato è l'introduzione del preside-manager. Le piace?
«Non si può concepire che un capo decida e gli altri obbediscano. Ma con i dovuti contrappesi, è giusto che il preside abbia questo ruolo visto che ha la responsabilità di tutto. Se a scuola c'è qualcosa che non va è il primo a risponderne. Se un dirigente non ha potere di incidere, che dirigente è?».
A settembre 24 scuole saranno senza preside e verranno gestite da un dirigente già alla guida di un altro istituto.
«Le reggenze sono un problema destinato ad aggravarsi. In attesa del nuovo concorso, ci sono molti pensionamenti. Faremo il possibile per dare un preside titolare alle scuole più complesse: con un bacino d'utenza corposo, con corsi serali o con un territorio particolarmente esteso».
