Risse, furti, pregiudicati. La polizia chiude l'Angel bar: «Pericolo per la sicurezza pubblica»

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Valeria Lipparini
La polizia chiude l'Angel Bar

TREVISO - Resterà chiuso per dieci giorni l'Angel bar di via Zermanese, a Treviso. E non è la prima volta. Il locale era già stato destinatario di un analogo provvedimento lo scorso anno. Adesso, per una settimana e mezza, il questore Manuela De Bernardin Stadoan, ha disposto la sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande. Quel bar sembra, infatti, una calamita per risse e non solo. Numerosi i furti subiti da ignari clienti che si sono rivolti alla questura per presentare denuncia.

La lista dei problemi legati all'esercizio pubblico non finisce qui. Perchè gli agenti di polizia, nel corso di ripetuti controlli eseguiti durante quest'anno, hanno potuto verificare che il locale continua ed essere un punto di ritrovo abituale di soggetti gravati da numerosi precedenti penali e di polizia.

IL PERICOLO
Soggetti che hanno scontato pene detentive e che sono conosciuti alle forze dell'ordine, anche per reati di una certa gravità e non per i soliti furtarelli. Una circostanza che di fatto potrebbe favorire in modo concreto la nascita di bande formate da persone pericolose per la sicurezza pubblica. Ecco la ragione del provvedimento adottato dal questore, ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, e notificato al titolare dagli agenti della polizia. Dall'attività di controllo posta in essere dagli agenti di Polizia è emerso inoltre che all'interno dell'esercizio pubblico, teatro in più occasioni di risse e furti, venivano detenuti e venduti tabacchi senza la prescritta autorizzazione.
«Il provvedimento è stato adottato a tutela della cittadinanza per impedire la prosecuzione di situazione di pericolo concreto per la sicurezza pubblica» si legge nel comunicato della polizia. Il caso dell'Angel bar non sarà isolato. Continuano, infatti, analoghe iniziative da parte della Polizia di Stato nei confronti dei locali ed esercizi pubblici del trevigiano con l'obiettivo di prevenire e contrastare ogni forma di illegalità, nonché di garantire la sicurezza nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, ma soprattutto di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica impedendo eventuali criticità per l'ordine pubblico.

IL PRECEDENTE
Il controllo dei pubblici esercizi viene messo in atto anche dal Comune che, la prima settimana di ottobre, ha chiuso per un mese il bar "La bottega del caffè Dersut" di via Roma. La decisione è arrivata per mettere un freno alla presenza dei giovani che negli ultimi tempi si sono lasciati andare a comportamenti sopra le righe. Il provvedimento si aggiunge a un elenco che quest'anno si è via via allungato tra via Roma, zona stadio Tenni e San Liberale. Si è andati dalla chiusura anticipata alle 20 per le attività di via Zenson, dove in marzo c'è stato un tentato accoltellamento ai danni del titolare di un Internet point, fino all'obbligo per un bar di viale Bixio di abbassare le serrande alle 18 per un mese. E una decisione identica a quest'ultima ha riguardato anche il Dema's bar di via Tre Venezie a San Liberale. Insomma, il controllo del territorio è serrato e chi sgarra, alla fine, viene messo all'angolo.
 

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