Banca Ifis: acquisizioni «tattiche» e sempre più valore agli azionisti

Venerdì 23 Aprile 2021 di Maurizio Crema
Banca Ifis

VENEZIA - Banca Ifis punta sul digitale ma anche su acquisizioni mirate in Italia e all'estero. Il nuovo Ad Frederik Geertman delinea le strategie annunciando, dopo l'assemblea che l'ha nominato approvando il bilancio 2020, un nuovo piano industriale entro fine anno. L'altro grande obiettivo dell'istituto mestrino è veder riconosciuto il suo valore in Borsa. «Quest'anno distribuiremo un dividendo di 0,47 euro per azione e speriamo entro fine anno anche un dividendo di 1,10 euro relativamente al 2019, già stato computato nei requisiti patrimoniali richiesti dalla Banca d'Italia», sottolinea il vice presidente di Banca Ifis Ernesto Furstenberg Fassio nella conferenza stampa post assemblea: «Credo che con le nuove tecnologie la banca possa intraprendere un percorso di crescita. Dobbiamo creare utili sostenibili superiori alla media del mercato e di lungo periodo: Banca Ifis ha un grande valore, un grande potenziale. E il nuovo Ad, che abbiamo scelto io e mio padre dopo due mesi di valutazioni e incontri con diversi manager, lo riuscirà ad esprimere».
«Puntiamo a fare operazioni tattiche che facciano leva su una nostra capacità e sulla possibilità di aggiungere valore», sottolinea Geertman: «Non si interessano fusioni per crescere dimensionalmente o trasformazioni societarie, gli accantonamenti fatti ci permettono di stare sereni sulla nostra solidità per quest'anno e i prossimi. La banca - ricorda Geetman - è posizionata su business redditizi, non ha grandi attività con costi fissi e con redditività strutturalmente insufficiente» e quindi «non è obbligata a crescere per motivi dimensionali». Per cui l'obiettivo - conclude l'Ad della banca controllata dalla famiglia Furstenberg - è una «lucida identificazioni di opportunità da cogliere non con leggerezza ma velocemente. Pensiamo a rafforzare, se si presenta l'occasione, la nostra presenza nei due settori chiave in cui operiamo, ovvero Pmi e Npl (crediti deteriorati n.d.r.)». Il Credito Fondiario è un capitolo chiuso. Quanto al piano industriale il «nostro ultimo è arrivato proprio prima dell'arrivo del Covid» per cui «entro il 2021 cercheremo di essere concreti», ricorda Geertman, evidenziando che la banca guarderà senz'altro «ad opportunità di entrate in nuovi business e di sviluppo in Italia e all'estero rimanendo ancorati a quello che sappiamo fare bene».
Ifis guarda con attenzione al territorio ma è prudente su nuove acquisizioni di sportelli o di reti neanche per gestire la clientela corporate: «Questo è uno degli argomenti che nell'esercizio del piano industriale dovremo guardare con attenzione perché a me oggi non è chiaro se questo sia possibile», dice l'Ad, che non annuncia rivoluzioni nella struttura: «Qui ci sono grandi professionalità, i ricambi saranno quelli fisiologici».
 

Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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