FORTUITE COINCIDENZE
La parete è spessa cinquanta centimetri. Ed è crollata come se fosse stata di cartone. E di “se” è anche pieno il racconto di Roberto ed Eleonora, che si sentono dei miracolati. E la buona sorte è stata benevola anche con i due 18enni che si sono schiantati contro l’abitazione al civico 5 di via San Giacomo poco dopo le 22 di lunedì sera. E il caso ha voluto che sul marciapiede, che corre lungo la strada che porta da Cisno di Valmarino al centro di Follina, non ci fossero pedoni, ciclisti o qualche runner che è solito allenarsi in quelle zone. «
COME UNA BOMBA
Roberto De Osti ieri mattina, guardando il muro del salotto disintegrato, ha puntato il dito anche contro la pericolosità di quel tratto di strada. La curva dove sono usciti di strada i due 18enni non è a gomito, ma si trova alla fine di un lungo rettilineo. Da quel punto al muro della sua casa ci sono circa 150 metri di ghiaia battuta, comunque insufficienti per frenare la folle corsa della Volkswagen Polo. Da una ricostruzione più dettagliata del sinistro, affidata ai carabinieri che hanno anche fatto sottoporre il conducente all’alcoltest (i risultati si avranno nei prossimi giorni, così come l’esatta dinamica del sinistro), l’auto si è prima capovolta e poi è andata a sbattere contro il muro dell’abitazione con un fianco. «
CASSE VUOTE
«Sono accorso subito sul luogo dell’incidente quando sono stato allertato di ciò che era successo - afferma il sindaco Mario Collet - Per fortuna non ci sono state vittime. Sul tema sicurezza posso dire che con la provincia, essendo la strada di sua competenza, la precedente amministrazione aveva stipulato un accordo scritto per la realizzazione di due rotonde, una in entrata e una in uscita. Ne è stata realizzata soltanto una mentre l’altra, che andrebbe a migliorare la viabilità di questo tratto pericoloso, non è mai stata fatta a causa della mancanza di fondi. Questa è l’occasione per rilanciare la domanda e vedere se si potrà fare per mettere in sicurezza l’arteria. La legge - continua Collet - non permette l’installazione di rallentatori lungo le strade provinciali in quanto andrebbero a ostacolare lo scorrimento utile ai mezzi di soccorso. Servono altre soluzioni, e la realizzazione della seconda rotonda potrebbe già essere sufficiente. Di certo c’è che la Madonna che si venera da secoli all’interno dell’abbazia ha steso il suo velo su tutti i protagonisti di questa vicenda».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".