Aggredito da due ragazzini in centro a Treviso: «Ho difeso una donna, loro mi hanno preso a pugni e calci in testa. Si sono accaniti mentre ero a terra»

Luca Gobbo è il "buon samaritano" che ieri, 5 aprile, è intervenuto in vicolo Rialto. Ha cercato di difendere una mamma presa di mira perché aveva rimproverato i bulli per le impennate in bicicletta

Sabato 6 Aprile 2024 di Valeria Lipparini
Luca Gobbo, l'uomo aggredito e ferito in vicolo Rialto

TREVISO - «È stato troppo. Mi sono avvicinato ai bulletti e ho preso il cellulare di quello che mi stava filmando. Non pensavo che sarebbe finita in una rissa. Loro si sono scatenati. In due contro uno. Mi hanno preso a pugni e schiaffi in faccia. Mentre ero a terra si sono accaniti sferrandomi dei calci, soprattutto in testa. E mi hanno scagliato addosso un bidone dei rifiuti». Luca Gobbo è il "buon samaritano" che ieri, 5 aprile, è stato aggredito in vicolo Rialto da due ragazzini. Lo hanno picchiato perché ha cercato di difendere una mamma presa di mira dai "bulli". Così i due - uno di 17 anni, arrestato e condotto in carcere minorile, l'altro di 15, denunciato - se la sono presa anche con lui.

E ci sono andati giù pesante.

«I camerieri dell’antico Pallone sono intervenuti cercando di farli smettere e di togliermeli di dosso, mentre il gioielliere della bottega qui accanto ha chiamato le forze dell’ordine» prosegue Gobbo che, dopo la rissa, è andato in pronto soccorso per farsi medicare. Aveva un vistoso ematoma alla fronte e un taglio alla mano destra. «Quei ragazzi dovevano dimostrare che non avevano paura di niente e di nessuno. Mi parevano sotto l’effetto di droga. Sono stati molto bravi gli agenti di polizia che hanno cercato di riportarli alla ragione. Ma loro li colpivano e insultavano». 

Il pesteggio per un rimprovero

Sono stati minuti di vera follia. I due teppisti sono entrati in azione verso le 13, quando una mamma 50enne, a braccetto con i suoi due figli, li ha rimproverati per le impennate in bicicletta. «Scendete dalla bici, qui si può passare solo a piedi» ha detto la donna, rivolta ai due ragazzini che scorrazzavano in Galleria Rialto in sella a una Pinarello da cross e a una bici da donna. I due teppistelli si sono infiammati e hanno cominciato a insultarla pesantemente, impennando le bici davanti alla poveraccia che cercava di scappare. Pochi istanti. Perchè proprio in quel momento, in vicolo Rialto, transitava Gobbo, che vive in Svizzera e in questi giorni è a Treviso per far visita ai parenti. Non si è girato dall’altra parte. «Ho chiesto ai due bulletti se avevano un minimo di educazione - racconta - Mi hanno preso in giro, alzando i toni e usando parolacce». Hanno fatto di più. Si sono abbassati i pantaloni facendo vedere il sedere. E poi hanno avviato un video col telefonino, riprendendo il “salvatore” e apostrofandolo con frasi oltraggiose.

L'intervento di altri passantri e l'arrivo della polizia hanno messo fine al pestaggio. Ma i poliziotti non hanno avuto gioco facile: i due ragazzi hanno reagito male, battendo i pugni prima contro le loro stesse biciclette e poi venendo alle mani anche con gli agenti. Come se li sfidassero. Li hanno insultati e aggrediti, incuranti del fatto che indossavano la divisa. Adesso devono rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Un reato a cui potrebbe aggiungersi quello di lesioni personali se Gobbo deciderà di presentare querela. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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