Un altro collare per addestrare il cane con scariche elettriche sequestrato, cacciatore denunciato dalla polizia provinciale di Rovigo

Mercoledì 26 Ottobre 2022 di Francesco Campi
I due collari sequestrati al cacciatore polesano controllato nella campagna di Stienta

STIENTA (ROVIGO) - Nuovo sequestro di collari elettrici, utilizzati per l'addestramento dei cani da caccia da parte della Polizia provinciale di Rovigo. Durante il monitoraggio dell'attività venatoria nella campagna di Stienta, infatti gli agenti hanno controllato un cacciatore constatando che il suo springer spaniel aveva al collo uno di questi apparecchi, che hanno due punte metalliche che toccano la cute del cane attraverso le quali, tramite un telecomando, vengono prodotte scosse elettriche nel collo dell'animale per abituarlo al rispetto degli ordini impartiti dal padrone.

Già il mese scorso la polizia provinciale ne aveva sequestrati due ad un cacciatore che li stava utilizzando sui suoi due segugi. Come nel caso precedente, anche in questo caso la Polizia provinciale oltre al sequestro penale del collare, ha contestato anche l'ipotesi di reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

La questione giuridica è dibattuta, tanto che non si tratta di un dispositivo vietato di per sé ma secondo la giurisprudenza può integrare il reato di maltrattamento nel caso la sofferenza provocata venga valutata grave ed inutile. Le associazioni venatorie polesane, dopo la prima denuncia, erano intervenute per rimarcare come «non si ravvisa il reato unicamente per il fatto che i cani indossassero il collare, senza verificare che, tramite il suo utilizzo, siano state cagionate gravi sofferenze». La Provincia di Rovigo, con una nota, chiarisce come «l’episodio constatato rappresenta una forma di addestramento fondata esclusivamente su uno stimolo doloroso, tale da incidere sensibilmente sull'integrità psicofisica dell'animale».

Nel corso delle operazioni, dal controllo dell’auto del cacciatore, è stato trovato e sequestrato anche un secondo collare che era al collo di un secondo cane che si trovava nel bagagliaio. Questo collare, apparentemente del tutto simile all'altro per dimensioni, forma e peso, era però privo di circuiti elettrici e perciò di fatto del tutto inoffensivo. Alla richiesta del motivo dell’utilizzo di un “finto” collare elettrico, il cacciatore ha spiegato agli agenti che si trattava di un oggetto auto-costruito e destinato ad un animale già consapevole degli effetti del collare “vero”.

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