L'acqua dalla montagna per il Delta "assetato"

Mercoledì 28 Giugno 2023
L'acqua dalla montagna per il Delta "assetato"

TAGLIO DI PO (ROVIGO) - Da ieri l'acqua del Savec esce dai rubinetti del Polesine orientale.

Entro i primi di luglio, indicativamente, dovrebbe entrare a pieno regime l'opera che va a ridisegnare l'assetto acquedottistico di Acquevenete permettendo il collegamento diretto tra le condotte adduttrici del Savec e la centrale di Ponte Molo, che sarà dismessa. Proprio a Ponte Molo la scorsa estate era stato installato un dissalatore, un impianto a osmosi inversa, per combattere l'avanzare del cuneo salino e garantire la fornitura del servizio idrico alle genti del Delta: una soluzione elaborata nel contesto del piano d'emergenza redatto dai tecnici di Acquevenete. In considerazione della grave situazione siccitosa e delle sue possibili conseguenze, l'azienda ha quindi dato massima priorità alla realizzazione dell'opera. Il 21 luglio scorso, con ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile, il progetto era così rientrato tra i "Primi interventi urgenti di protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di deficit idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto". L'incarico di progettazione è stato affidato al raggruppamento di imprese costituito dalla capogruppo mandataria Hydrodata spa di Torino e dalle mandanti Studio Striolo Fochesato & Partners di Padova e Ingegneria e Gestioni Sant'Anna Srl di Roma.


LA NUOVA CONDOTTA
Il 28 dicembre 2022 la chiusura della gara con l'aggiudicazione dei lavori al raggruppamento temporaneo di imprese Anese srl-Spunton Impianti srl. Questo intervento ha portato pertanto alla realizzazione di circa 1.300 metri di nuova condotta che vanno dalla dorsale di adduzione Cavanella-Porto Viro presente lungo la strada provinciale 37, presso la sponda sinistra del Po nel territorio di Porto Viro, con la centrale di potabilizzazione di Ponte Molo, sulla sponda destra del Po a Taglio di Po.


SODDISFAZIONE
«Questo risultato è stato possibile grazie al cambio dell'assetto idraulico del Polesine orientale avvenuto nel corso degli ultimi anni (2019-2020) con la messa in esercizio sperimentale del sistema Savec, che ha consentito la derivazione di acque di qualità dalle falde del medio Brenta (fonte di Carmignano di Brenta, Padova) a discapito dei prelievi superficiali delle centrali che insistono sull'Adige e sul Po - spiega il presidente Piergiorgio Cortelazzo - abbiamo già provveduto, tramite il nuovo nodo idraulico realizzato in centrale a Cavarzere, all'alimentazione di Adria con pressioni Savec, senza ulteriore bisogno di trattamento e rilancio dei volumi addotti. Il passo successivo è stato avviare un'analisi idraulica dell'intera zona del Polesine orientale al fine di verificarne il funzionamento tanto nel breve che nel lungo periodo e di programmare la dismissione delle centrali sul Po, quali Canalnovo e Ponte Molo. In futuro la rete di adduzione dei comuni del Polesine orientale sarà alimentata con acqua Savec lungo due dorsali principali, Adria-Corbola e Cavanella-Porto Viro, con possibilità di interscambio dei volumi idropotabili, aumentando così la resilienza del sistema di adduzione. Doveroso e sentito il ringraziamento alla Regione sia per la lungimiranza delle opere messe in campo negli anni scorsi, come il Savec, sia per il sostegno delle opere emergenziali, come quella che entra in funzione».


LE DIFFICOLTÀ
Da Acquevenete evidenziano come l'intervento sia stato «molto complesso, soprattutto nella fase di realizzazione di un nuovo attraversamento in subalveo del Po e di regolazione dell'ingresso in vasca con idrovalvola. Le imprese hanno lavorato notte e giorno, in condizioni gravose durante le piogge intense delle scorse settimane, per assicurare il rispetto dei tempi». I lavori realizzati per l'attraversamento del Po, completati nello scorso mese di maggio, sono stati eseguiti con tecnologia Toc (Trivellazione orizzontale controllata), con perforazioni guidabili e direzionabili da una postazione remota. Successivamente è stato realizzato un nuovo nodo idraulico presso la centrale Acquevenete di Ponte Molo per la gestione e regolazione di portata e pressione della nuova condotta in ingresso alle vasche a terra esistenti. Dopo il collaudo e le analisi dell'acqua, infine, il sopralluogo dell'Ulss 5 Polesana ha dato il via al caricamento delle vasche con acqua del Savec.

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