Rugby Rovigo. Maxi squalifica nel derby: puniti 62 giocatori, anche chi era in doccia durante la rissa

Sabato 23 Settembre 2023 di Ivan Malfatto
RUGBY- Una fase della rissa scoppiata durante il derby amichevole FemiCz-Petrarca

Tolleranza zero? No, ingiustizia massima. È quanto è riuscito a ottenere il giudice sportivo della Federazione italiana rugby Marco Cordelli con la maxi squalifica inflitta a 62 giocatori di FemiCz Rovigo e Petrarca Padova per la rissa scoppiata al 76’ dell’amichevole vinta 15-7 dai rossoblù.

Notizia riportata dai mass media con più risalto dello scudetto e dell’Italia ai Mondiali.

Una clamorosa “autometa” per l’immagine per il rugby, ma ci poteva stare, se la maxi squalifica fosse servita a punire i reali colpevoli nella rissa. In realtà ha fatto l’esatto contrario. Trasformandosi da esemplare a discutibile. Ha infatti punito per “atto contrario allo spirito del gioco” degli innocenti. Giocatori che non hanno partecipato alla rissa, o addirittura hanno fatto da pacieri. Questo perché il referto dell’arbitro Dario Merli (in partita inadeguato, dopo quanto scritto palesemente inadeguato) e la conseguente decisione del giudice hanno scelto di punire tutti gli atleti inseriti a foglio gara, non di individuare quelli i coinvolti nella rissa. Fatta tra l’altro di spintoni e prese per il bavero, mai di calci e pugni, a parte Ferrario e Panunzi che la provocano. E questa è una palese ingiustizia. Ora i giocatori innocenti si trovano la fedina “penale-sportiva” sporca. Se subiranno un’altra squalifica, per motivi reali, scatterà l’aggravante della recidiva, con il raddoppio della pena. È giustizia questa?

Il caso più clamoroso è quello di Leonardo Sarto del Rovigo (due settimane di squalifica) e di Giovanni Scagnolari del Petrarca (una settimana). Una fotografia li vede li vede amichevolmente abbracciati e tranquilli non partecipare al parapiglia. A meno che il braccio intorno alla schiena del rodigino al petrarchino non sia da interpretare come “atto contrario allo spirito del gioco”! Poi sul fronte Rovigo lo spaesato Jacob Atkins, gentleman londinese al primo derby, e il pilone sudafricano Entienne Swanepoel, rimasti seduti in panchina. A bordo campo, già cambiato e dolorante per un colpo subito in partita, rimane Matteo Moscardi. Poi scorrendo il video e andando a memoria, per chi come noi c’era, si può fare un lungo elenco di non coinvolti, dimenticando di sicuro qualcuno: Meggiato rimasto a centrocampo, Walsh, Leccioli, Boscolo, Vaccari, Chillon che si beccato una spinta ma non reagisce, Della Sala, Ferro, Dogliani, Sironi, Bassin, Gardinale, Pomaro, Visentin. 

Lo stesso vale per il Petrarca. Oltre ai tre giocatori a cui coach Marcato concede di andarsi a cambiare prima del 76’, squalificati probabilmente...mentre si fanno la doccia, capitan Trotta e il buldozer Vunisa non fanno nulla, poi Caputo, Citton, Pau, Lule, Brugnara, Butturi, Broggin, Casaloari e altri. Alla fine i partecipanti alla zuffa saranno stati una dozzina in tutto. Perché squalificare tutti i 62 giocatori? Incapacità, pressapochismo, o volontà precisa della giustizia Fir di mandare un segnale alle due squadre, al campionato e al movimento? Se il motivo è quest’ultimo, ci aspettiamo che ad ogni partita dove scoppia una scaramuccia simile vengano squalificati tutti i 46 giocatori a referto, non solo i colpevoli. Altrimenti non si spiega.

IL RICORSO E LE BATTUTE

Sulla vicenda FemiCz Rovigo e Petrarca, che non rilasciano dichiarazioni, stanno predisponendo un ricorso congiunto con gli avvocati Federico Cogo e Fulvio Lorigiola. Vedremo l’esito. Intanto i tifosi la buttano sull’ironia. Fanno girare la finta breaking news: «Amichevole Rovigo-Petrarca: squalifica anche per tutto il pubblico presente nel campo visivo dell’arbitro». Se t’incontrano per strada chiedono: «Quante giornate hanno dato a voi cronisti in sala stampa?». E i più maliziosi: «Da sto casino ho capito che...non sono tutti...Innocenti».

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Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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