Tra Petrarca Rugby e FemiCz Rovigo un derby lungo due settimane per il titolo di campione d'inverno in Serie A Elite

Martedì 12 Dicembre 2023 di Ivan Malfatto
Un'azione del derby di pre campionato fra FemiCz Rovigo e Petrarca Rugby

ROVIGO - La “settimana santa” per i tifosi di rugby rodigini quest’anno viene prima di Natale, non di Pasqua, e dura quindici giorni. Domenica 24 dicembre alla “Guizza” è in programma Petrarca-Rovigo. Archiviata la sofferta vittoria 23-21 con il Valorugby, la testa degli appassionati e della FemiCz Rovigo è già da lunedì al derby.
Sarà la sfida di campionato numero 177, la numero 188 ufficiale, la 35ª per l’Adige Cup e la prima dopo quella “amichevole” della ridicola maxi squalifica in precampionato.

Il derby metterà di fronte il Petrarca primo e il Rovigo quarto in classifica divisi da 2 soli punti. Insieme all’altro scontro diretto di giornata fra le seconde (Viadana-Colorno) deciderà il titolo di campione d’inverno in un finale d’andata thrilling che, si spera, compensi parzialmente le eccessive soste del torneo e l’insolita collocazione della sfida più sentita d’Italia.

DIFESA E ATTACCO
Le due squadre sono divise da due soli punti in classifica (23 a 21) e in otto giornate hanno dimostrato la stessa consistenza difensiva. Entrambe hanno subito una sola sconfitta (come il Viadana), undici mete e quasi gli stessi punti (116 Rovigo, 118 Padova). Ma i padovani sono stati capaci di mantenere inviolata la propria area di meta due volte (contro Lyons e Vicenza) e i rodigini una (contro Viadana).

La differenza fra le eterne rivali in questa prima parte di stagione sta tutta nell’attacco. Il Petrarca ha segnato la bellezza di 33 mete (media 4,7 a partita) e di conseguenza 236 punti, conquistando ben 4 bonus offensivi. Il Rovigo ne ha segnate meno della metà, cioè 15 (media 2,1 a partita) e 159 punti con solo un bonus offensivo. Il divario in attacco può risultare meno importante della solidità difensiva in un match come il derby, dove il combattimento, il mentale e il tradizionale cuore di solito la fanno da padroni ai fini del risultato. Ma è un divario in viglia da tenere in considerazione.

La sensazione finora è di un Rovigo ancora cantiere aperto nel reparto dei trequarti, i finalizzatori del punteggio, visti gli ampi cambiamenti subiti rispetto alla stagione dello scudetto. Il Petrarca invece è più o meno lo stesso dell’anno scorso in questo reparto ed è già rodato. Tant’è vero che nonostante l’assenza di un mediano d’apertura di ruolo, fino all’arrivo del cileno Rodrigo Fernandez, ha sempre prodotto punti. A questo dal 52-0 inflitto ai Lyons Piacenza (conquistatori invece del Battaglini) aggiunge il valore di Scott Lyle e dell’ex internazionale Mattia Bellini recuperati dagli infortuni. Con loro l’attacco fa ancora più paura.
 

LA MISCHIA
Ultimo mini dato su cui riflettere il valore delle mischie chiuse. Le due mete tecniche subite contro il Valorugby fanno vacillare alcune certezze del Rovigo in questo reparto, mentre agli emiliani una meta di punizione il Petrarca l’ha segnata.
 

Ultimo aggiornamento: 22:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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