A settembre saldo negativo nei posti di lavoro, il 2023 vede ridursi l'andamento positivo dell'occupazione

Lunedì 16 Ottobre 2023 di Francesco Campi
Settembre segna la fine dei contratti stagionali estivi

ROVIGO - Rallenta l’occupazione in Polesine, anche se si tratta di una dinamica che accomuna gran parte della regione. A settembre il bilancio delle posizioni di lavoro dipendenti nel settore privato ha fatto registrare un saldo fra nuovi contratti e contratti cessati negativo di ben 893 posizioni, nonostante un aumento delle assunzioni rispetto al settembre dello scorso anno di 1,4%, il secondo valore percentualmente più alto in Veneto dopo il 2,4% di Vicenza, con una media regionale addirittura con segno negativo, meno 0,8%.

Questo significa che più forte è stato l’aumento delle cessazioni: più 7%, da 3.331 a 3.564. Settembre è tradizionalmente un mese di calo per la fine dei contratti estivi, soprattutto nel settore agricolo e in quello turistico, tuttavia quest’anno il bilancio mensile è stato ben più negativo rispetto al meno 698 del settembre 2022 e soprattutto del meno 458 dello stesso mese 2021.

L’ANDAMENTO

Considerando il periodo da gennaio a settembre, il bilancio occupazionale complessivo è in positivo per 3.182 posizioni lavorative, ma si tratta di un valore in flessione rispetto alle 3.460 del 2022 e anche in questo caso, soprattutto delle 3.820 del 2021. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto di Veneto Lavoro, nel quale si sottolinea come «il bilancio dei primi nove mesi del 2023 è positivo in quasi tutte le province del Veneto, con l’unica eccezione di Belluno per la quale si registra un saldo negativo pari a circa 700 posizioni di lavoro. Il bilancio registrato nelle province di Treviso (più 7.100), Padova (più 6.800) e Rovigo (più 3.200), pur positivo, si attesta su valori inferiori rispetto a quelli rilevati nel medesimo periodo del 2022. I territori di Verona e Venezia continuano a contraddistinguersi sia per il maggior incremento occupazionale rispetto all’anno precedente, sia per un rafforzamento della domanda di lavoro. La dinamica complessivamente osservata per il mese di settembre è condizionata dal saldo negativo registrato in provincia di Venezia (meno 15.600 posizioni di lavoro) e a Belluno (meno 2.500) dove a incidere è soprattutto la conclusione della stagionalità turistica estiva. Leggermente negativo, pur a fronte di un incremento delle assunzioni, è anche il bilancio registrato nel mese di settembre in provincia di Rovigo (meno 900 posizioni di lavoro)».

Complessivamente a livello regionale il bilancio dei primi tre trimestri dell’anno è positivo per 75mila posizioni e spiega Veneto Lavoro, «continua a mantenersi (pur di poco) su livelli più elevati di quelli registrati nello stesso periodo sia del biennio precedente, sia del 2019, tuttavia è confermato il rallentamento della crescita occupazionale già evidenziato negli ultimi mesi con la progressiva erosione dei risultati particolarmente positivi registrati nella prima parte dell’anno. Il bilancio occupazionale rilevato nel mese di settembre (meno 5.900 posizioni di lavoro) mostra un significativo peggioramento rispetto allo stesso mese del 2022 (meno 4.900) ma anche nel raffronto con il 2019 (meno 2.500)».

L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan sottolinea come «i dati sull’occupazione in Veneto registrati a settembre da un lato riflettono lo scenario di incertezza sul piano nazionale e internazionale, dall’altro confermano le preoccupazioni degli ultimi mesi rispetto ai segnali di rallentamento economico rispecchiati chiaramente sull’occupazione. Pur rilevando che il saldo in Veneto resta positivo considerando i primi nove mesi dell’anno, con più 75.000 posti di lavoro, il rallentamento del settore manifatturiero e industriale non è elemento di poco conto».

DISOCCUPAZIONE

Guardando chi un lavoro non ce l’ha, le dichiarazioni di disponibilità, per disoccupato o inoccupati, rilasciate in provincia nel periodo gennaio-settembre sono state 5.046, in calo rispetto alle 5.169 dello stesso periodo del 2022, ma più delle 4.978 del 2021. In particolare, i disoccupati veri e propri al 30 settembre assommavano a 4.528, mentre gli inoccupati a 518. La flessione è generalizzata per tutto il territorio regionale con variazioni negative in tutte le province, leggermente più marcate a Verona, Padova e Venezia.

Ultimo aggiornamento: 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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