LENDINARA Se n’è andato a cent’anni Alfredo Oronti, in arte mago Aramis, e ultimo partigiano lendinarese della brigata “Alberto Mario”.
PRESTIGIATORE
Per guadagnarsi il pane lavorava come meccanico nello jutificio di Lendinara, ma fin da giovanissimo ha coltivato l’arte della magia al punto da farne la sua seconda attività, sempre aiutato dalla moglie Fernanda. Tutti i sabati, alle scuole elementari di Lendinara e dei comuni vicini, i due, su incarico del provveditorato, tenevano spettacoli di cui molti alunni di allora conservano ancora memoria ed emozione, mentre la domenica si esibiva nelle sagre e nei teatri. Ha insegnato il trucco della donna tagliata in tre parti al mago Silvan, che ogni settimana lo raggiungeva da Venezia.
EX PARTIGIANO
Oronti era anche l’ultimo superstite dei partigiani della Brigata “Alberto Mario”, come ricorda Giuseppe Trambaiolo, consigliere nazionale e presidente della sezione lendinarese Anppia. «Partecipò alla lotta per la libertà e nel novembre del 1943 fu stato arrestato e incarcerato a Parma per sei mesi. In carcere con lui, e compagni nella lotta, un gruppo di universitari polesani tra cui Mimì Sangiorgio e Alfredo Borin, che poi sarebbero diventati sindaci di Lendinara e Villanova del Ghebbo, il futuro giornalista Dino Quadrelli e Giuseppe Manfrin di Lusia, che diventò collaboratore di Pietro Nenni nel Partito socialista italiano come presidente della federazione romana e responsabile della stampa e propaganda». Da tempo l’Anppia, Comune e Biblioteca di Lendinara volevano dedicargli uno piccolo spazio esponendo i suoi strumenti da prestigiatore. In lutto anche il Club Magico italiano. I funerali domani alle 15,30 nel duomo di Santa Sofia.