Lavori alla chiesa di Cavazzana: spuntano reperti e 4 scheletri umani

Mercoledì 10 Febbraio 2021 di Andrea Corso
Gli scheletri ritrovati durante i lavori alla chiesa di Cavazzana

LUSIA - Quattro scheletri umani risalenti al XV-XVI secolo. L’incredibile scoperta archeologica della coop. “In terras” nei pressi della chiesa di San Lorenzo di Cavazzana. I resti sono emersi durante ai lavori di ristrutturazione diretti dall’architetto Massimiliano Furini. Il cantiere - avviato nel 2020 per consolidare la struttura della chiesa e migliorarne la vulnerabilità sismica, specialmente della cuspide del campanile - ha generato un’importante scoperta archeologica.


LA SCOPERTA
Si tratta di 4 tombe contenenti rispettivamente scheletri umani, accompagnati in alcuni casi da oggetti risalenti all’epoca della sepoltura. «Il progetto generale - spiega l’architetto Furini - aveva prodotto, per l’autorizzazione della soprintendenza, la relazione geologica per le caratteristiche di portata del terreno.

Questa ha messo in evidenza, alla profondità di circa un metro e mezzo, dei frammenti di laterizio. Successivamente, con la prescrizione archeologica, si è potuto provvedere a realizzare tre saggi di scavo di 2 metri nei quali sono emersi quattro scheletri umani ben conservati».


GLI SCAVI
Prima dell’inizio dei lavori gli scavi sono stati affidati alla società archeologica “In terras” di Civitella di Romagna (Forlì-Cesena) in collaborazione con la soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza in accordo con il funzionario Gianno Dezuccato. In terras ha effettuato tre scavi distribuiti di fronte all’area di consolidamento della chiesa. Nei primi due saggi esplorativi non è stato rinvenuto alcun frammento rilevante. È solo con il terzo saggio che gli archeologi hanno avuto la felice scoperta di una prima tomba contenente ossa umane perfettamente conservate in tutte le sue componenti. Più in profondità sono stati rinvenuti altri tre scheletri, progressivamente con un peggiore stato di conservazione. «Un tempo si usava seppellire i corpi senza bara e senza alcuna lapide all’esterno del terreno. Questo generava la sepoltura di più corpi uno sopra all’altro nello stesso luogo, solamente a profondità diverse», spiega l’architetto. Ed è per questo che lo scheletro ritrovato più in superficie (più recente) presenta un’ossatura pressoché perfetta. A differenza dei più profondi, che mancano invece di qualche componente (soprattutto del cranio) perché danneggiati dalle sepolture successive. La datazione delle tombe sembrerebbe essere parte dell’area cimiteriale della chiesa che vede, sia nella storiografia che in alcune epigrafi disposte nelle sue murature esterne, una frequentazione già dai primi anni del XVI secolo.


FRAMMENTI DEL 1500
La conferma di tale ipotesi è stata possibile grazie dal ritrovamento di una cassettina di legno pervenuta in prossimità di uno scheletro, contenente dei frammenti databili al 1500. Si tratta di oggetti di coccio e di una parte vitrea probabilmente appartenente a un’ampolla cerimoniale utilizzata durante la funzione funebre. Tutto il materiale ritrovato è stato depositato presso i magazzini della Soprintendenza a Verona. Anche il parroco Don Antonio Rossi si dichiara piacevolmente stupito del ritrovamento di questi corpi, prova che il territorio di Cavazzana era popolata già in tempi così antichi. 
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Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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