Carenza di personale e rincari,​ caccia ai lavoratori per il manifatturiero

Martedì 1 Agosto 2023 di Nicoletta Canazza
Carenza di personale e rincari, caccia ai lavoratori per il manifatturiero

ROVIGO - Carenza di personale e inflazione hanno pesato sull'industria manifatturiera polesana nella prima parte del 2023.

Problemi comuni a tutto il Veneto, dove risultano ben 47.937 imprese attive nel primo trimestre (secondo posto in Italia per densità): l'11,3% delle aziende totali della regione contro l'8,9% della media nazionale. Il Polesine è lontano dai numeri di Vicenza e Treviso, che guidano la classifica, ma conta comunque 2.164 aziende. Secondo l'Osservatorio Mecspe sull'industria manifatturiera realizzato per la fiera di riferimento della filiera che si terrà a Bari dal 23 al 25 novembre, il primo trimestre 2023 in Veneto è stato segnato dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane (per il 64%) e dall'inflazione (45%), oltre che dall'aumento dei tassi di interesse (32%); quanto all'andamento, per due terzi delle imprese i fatturati restano stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo del 2022, e per il 73% il portafoglio ordini è considerato adeguato. A livello provinciale, il numero più alto di imprese manifatturiere si registra a Vicenza (11.170), seguita da Treviso (9.690), Padova (9.683), Verona (7.936), Venezia (5.780), Rovigo (2.164), e, fanalino di coda, Belluno (1.514).


LA FOTOGRAFIA
Sulla base dei dati dell'Osservatorio, la sfida per le imprese è diventare sempre più efficienti per ottimizzare i costi, essere sostenibili economicamente e competitive a livello globale. L'innovazione resta fondamentale, ma la crescita strutturale del settore passerà dalle risorse, tema oggi molto sentito e la creazione di una cultura green. «L'industria si conferma pilastro dell'economia italiana e gli imprenditori hanno capito l'importanza di continuare a investire in innovazione e crescita delle risorse con una formazione adeguata dichiara Maruska Sabato, project manager di Mecspe . Nuove tecnologie come l'AI potrebbero rivoluzionare il settore, ma richiedono competenze specifiche e difficili da reperire sul mercato».


L'INDAGINE
A che punto è il Veneto sul fronte innovazione e digitalizzazione? Oltre sette aziende su dieci ritengono di aver avuto nel primo trimestre una crescita digitale da media ad alta e tante iniziano a essere "attratte" dalle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale (AI), che potrebbero "cambiare" sensibilmente il settore: per quasi sei imprenditori su dieci l'AI avrà un impatto positivo (solo per il 10% sarà negativo), il 10% già la utilizza, il 14% la introdurrà prossimamente e il 43% si sta già informando. Le imprese venete ci credono e investono in innovazione attirate dai vantaggi di una cultura digitale per l'implementazione nei processi aziendali e produttivi.


«L'industria manifatturiera in Italia è ai primi posti europei per tecnologia e innovazione. Risultato cui ha contribuito l'automazione industriale, insieme alla personalizzazione delle soluzioni che solo le aziende italiane riescono a creare afferma Michele Merola, presidente di Aidam, l'associazione italiana automazione meccanica . Il nostro comparto serve tutto il mondo e le più svariate filiere».


Oltre sei aziende su dieci investono in corsi di aggiornamento e formazione per il personale e due su dieci stanno puntando sui giovani stringendo accordi con Its, Ifts e università. Il tema dei giovani è molto sentito: da un lato rispecchia un nuovo modello di industria più in linea con le aspettative della Gen Z, dall'altro è un bacino interessante da cui attingere risorse in parte già formate. Oltre a innovazione e formazione, il tema che più cresce è la sostenibilità, ma la strada è ancora lunga e si dovrà sensibilizzare gli imprenditori sui vantaggi diretti e indiretti di una cultura green più marcata, che si riflette su tutte le aree aziendali.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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