Ex ospedale abbandonato a rischio crollo, il sindaco: «Ho scritto a Zaia, inascoltati»

Venerdì 10 Giugno 2022 di Ilaria Bellucco
Sono comparsi i cartelli di pericolo crollo

TRECENTA - A Casa Rossi, l'ex ospedale, sono apparsi cartelli che segnalano il pericolo di crollo; nel frattempo il sindaco Antonio Laruccia attende la decisione del Tar sul ricorso presentato e riferisce di voci secondo cui la Regione starebbe formalizzando a posteriori la diversa destinazione dei fondi inizialmente mirati al recupero dell'immobile.

Nella vicenda dell'ex ospedale, inutilizzato dal 1995, sempre più intricata, intervengono i rappresentanti di Rifondazione comunista Trecenta Paola Panziera e Guglielmo Brusco. «Mentre in altri comuni altopolesani i vecchi ospedali stanno sempre più riprendendo vita, viste anche le notizie sul recupero dell'ex nosocomio di Lendinara - segnalano - a Trecenta sta succedendo il contrario. Oggi (ieri, 9 giugno, per chi legge, ndr) abbiamo visto degli addetti circondare l'area su via Matteotti con una rete plastificata e appendere cartelli con la scritta pericolo di crollo. Ora attendiamo spiegazioni dal sindaco e dall'Amministrazione comunale di cui fa parte anche una consigliera regionale, dall'Ulss 5 Polesana e dalla Regione Veneto».

«ACCORDI TRADITI»

Il sindaco Antonio Laruccia, interpellato, commenta con amarezza la collocazione dei cartelli. «Evidentemente l'azienda ha collocato i cartelli per cautelarsi, ecco a che punto siamo arrivati...», dice Laruccia. Il sindaco ricorda che una delibera della Giunta regionale, la 2004 del 2017, aveva destinato 1 milione e 800mila euro al primo stralcio del recupero dell'ex ospedale per la realizzazione di 15 alloggi per anziani. «Era previsto un accordo di programma che Ulss 5 e Comune di Trecenta hanno sottoscritto, mentre l'Ater non ha risposto e ha chiesto alla Regione di destinare i fondi al recupero di altri immobili annota ancora Laruccia Abbiamo scritto all'Ater per chiedere la documentazione con cui è stata autorizzata la diversa destinazione delle risorse e non ottenendo risposta abbiamo presentato ricorso al Tar per poter accedere agli atti. A quel punto l'Ater ci ha scritto dicendo di non avere un atto autorizzativo della Regione in merito. A parte la gravità dell'affermazione, sono venuto a sapere che la Regione starebbe trovando un modo per rimediare alla mancanza di autorizzazione dopo mesi e che starebbe assegnando all'Ater un'ulteriore somma, 600mila euro che si aggiungerebbero al milione e 800mila già stanziato, per manutenzione del patrimonio edilizio».

«QUESTIONE IGNORATA»

Il sindaco riferisce di aver scritto da tempo al presidente Luca Zaia, prima di questi ultimi sviluppi, senza ricevere risposta. «Com'è pensabile - conclude Laruccia - che un governatore così attento ai particolari non ritenga opportuno prendere in considerazione una questione che riguarda un comune di 2.600 abitanti, in cui un vasto immobile è fonte di degrado e problemi? Andremo in fondo a questa situazione».

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