ROVIGO - Continua in Polesine la rivoluzione dei rifiuti: dopo la raccolta differenziata spinta avviata a Rovigo, attraverso il porta a porta o il conferimento nei cassonetti “intelligenti”, arriva la nuova tariffa che non sarà più la Tari, ma la Tarip, la “tariffa puntuale”, che in 21 comuni della provincia, ovvero Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Calto, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Melara, Occhiobello, Pincara, Salara, Stienta, Trecenta e Rovigo, entrerà in vigore dal prossimo 1. aprile.
IL CALCOLO DELLA TARIFFA
La Tarip, infatti, è articolata in due parti: una quota fissa che copre i costi generali del servizio e una variabile. Quest’ultima cresce con l’aumentare degli svuotamenti del contenitore del secco residuo o con i conferimenti nei cassonetti stradali dotati di apertura controllata, modalità che vale solo per gli utenti del centro storico di Rovigo che sono dotati di ecotessera «e in parte anche dal verde», ha aggiunto Piasentini. Sì, perché la Tarip è un sistema di calcolo della tariffa che rispetto alla tassa precedente, non si basa più solo sui metri quadrati dell’immobile e sul numero di occupanti, ma soprattutto su quanti rifiuti non differenziati, il secco residuo, sono stati prodotti da ciascuna utenza, domestica e non domestica. Ma come vengono misurati i rifiuti non differenziati ai fini della tariffazione? Per le utenze domestiche, con la tariffa puntuale il calcolo dipende sostanzialmente dal numero dei componenti della famiglia e dai loro comportamenti che si rilevano dal conteggio degli svuotamenti del secco residuo, dalla eventuale adesione al compostaggio domestico e infine dalla richiesta di adesione al servizio Equo verde per l’utilizzo di contenitori carrellati, da utilizzare per la raccolta del verde. In pratica, più volte ci si fa svuotare il contenitore domestico del secco o nel caso degli utenti dei cassonetti intelligenti, più volte si conferisce il sacco del secco nel cassonetto, più si paga. E questo non è legato al peso dei contenitori o dei sacchi o alla quantità di rifiuti in essi contenuti: il sistema, come chiarito da Tolomei e Giacetti, si chiama «vuoto a pieno» e fa riferimento solo ed esclusivamente al numero di svuotamenti o di conferimenti. Tutti gli utenti sono comunque tenuti a pagare, secondo la legge e il regolamento approvato dal Consiglio di bacino, un numero di conferimenti o svuotamenti minimi del contenitore del secco non riciclabile. E il numero di svuotamenti minimi dipende dal numero di persone che compongono il nucleo familiare. Gli svuotamenti del contenitore grigio per il secco residuo o l’utilizzo della calotta volumetrica a Rovigo effettuati prima del 1. aprile, non saranno conteggiati per la quantificazione della tariffa 2023.
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