Orto botanico, trasloca la chiesetta dedicata all'enciclica di Papa Francesco

Domenica 3 Gennaio 2021 di Nicoletta Canazza
IMPATTO NEGATIVO L'afflusso di visitatori alla chiesetta mette a rischio l'ecosistema dell'orto botanico

ROSOLINA - Trasloco in vista per la cappella vivente, ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, inaugurata a inizio ottobre, all’interno del giardino botanico di Porto Caleri. «Stiamo valutando una sistemazione diversa per la struttura - conferma Franco Vitale, sindaco di Rosolina Mare - La piattaforma è già stata spostata e presto toccherà ai blocchi in cemento. È in corso la valutazione per una diversa collocazione che garantirà comunque la fruizione e anche il rispetto dell’ecosistema». La scelta di realizzare nel Parco del Delta del Po una delle sole sette cappelle viventi autorizzate dalla Santa Sede, si deve alla determinazione con cui il parroco di Rosolina, don Lino Mazzocco, ha spinto gli amministratori locali a segnalare e far conoscere una realtà dove si realizza un connubio unico tra terra e acqua, e dove intervengono famiglie, comunità e attività produttive.
AREA PROTETTA
La collocazione in un’area ambientale fragile, e già soggetta a tutela, aveva però scatenato le polemiche riguardo l’opportunità di una struttura “stabilmente infissa al suolo” e quindi in contrasto con gli obiettivi per cui era stata riconosciuta la salvaguardia. «Le critiche rappresentano un vecchio modo di vedere la politica locale che ragiona secondo schemi superati e non vuole capire che il mondo va avanti - chiosa il sindaco -. La realizzazione della cappella è avvenuta a seguito di un iter complesso che ha rispettato tutte le prescrizioni richieste. La scelta è stata avallata da più pareri da parte di tutte le istituzioni interessate. In ogni caso, la collocazione della cappella era provvisoria. Stiamo già provvedendo per il suo spostamento in un sito adatto alla fruizione. L’obiettivo è farne un punto di forza per l’attrattività della nostra località balneare in aggiunta all’offerta turistica». 
L’enciclica Laudato si’ (2015) di papa Francesco tocca il tema dell’interconnessione tra la crisi ambientale della terra e la crisi sociale dell’umanità: un invito a essere custodi dell’ambiente in chiave “verde” e soprattutto sociale. La cappella vivente Laudato si’, realizzata al giardino botanico di Porto Caleri su progetto dell’architetto Mario Cucinella, era un’installazione con forti contenuti simbolici e un basso impatto ambientale: una serie di cerchi concentrici delimitati da opere di legno intagliato a livello del terreno e alcuni pali alti nove metri a sostenere un anello di Led. La cappella, mimetizzata tra alberi e vegetazione spontanea, era raggiungibile attraverso un nuovo percorso di visitazione realizzato nel giardino botanico collegato alla passerella. 
ECOSISTEMA 
A far storcere il naso, però, erano stati soprattutto i pilastri in calcestruzzo necessari a sorreggere la piattaforma. Opere, per l’appunto, “stabilmente infisse” e quindi incompatibili con la tutela dell’ecosistema ispirato all’assoluta salvaguardia della natura. «La piattaforma sarà completamente rimossa a nei primi giorni di gennaio - assicura il sindaco Vitale - I lavori sarebbero già stati ultimati, ma per l’intervento è richiesto l’impiego di una autogru e il maltempo ha ritardato i tempi. Appena le condizioni lo permetteranno, si procederà». 
La cappella era stata inaugurata il 4 ottobre scorso con un grande evento ripreso da Rai 3, e poi riproposto da Tv 20002, cui aveva partecipato anche il premio Nobel per la pace 2017, Beatriche Finh. Per l’occasione il Giardino Botanico aveva ospitato il concerto per l’ecologia integrale con l’Orchestra ritmico-sinfonica italiana diretta dal maestro Diego Basso e dai cori Art Voice Academy e Opera House.
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