Amianto, serbatoi interrati e falde a rischio inquinamento: servono analisi prima del recupero dell'ex caserma Silvestri

Venerdì 14 Aprile 2023 di Elisa Barion
La caserma Silvestri quando era ancora in attività

ROVIGO - Sul futuro dell’ex caserma Silvestri, una buona e una cattiva notizia. Prima quella buona: dopo anni di abbandono e mirabolanti progetti, rimasti però solo nella forma di idee, qualcosa si sta finalmente muovendo. Ma, e qui viene la notizia cattiva, sono già sorti i primi intoppi. Si è riunita per la prima volta la Conferenza dei servizi allo scopo di approvare il Piano di caratterizzazione del sito. L’approvazione, però, è slittata in quanto gli enti coinvolti, ossia la Provincia, il Comune di Rovigo e l’Arpav, presenti alla riunione insieme ai rappresentanti dell’Agenzia del Demanio, hanno ritenuto che sia necessario effettuare ulteriori analisi per integrare il Piano in questione. E il motivo è questo: nell’ex caserma di via Gattinara potrebbero essere presenti dei rifiuti pericolosi e inquinanti, come l’amianto, dei quali è necessario tenere conto per realizzare la bonifica del luogo e procedere, successivamente, con i lavori.

Il vertice, insomma, si è concluso con un momentaneo nulla di fatto, come si legge nei documenti di Palazzo Nodari, in attesa delle integrazioni necessarie.

IL VERTICE
Tutto parte dalla “comunicazione di potenziale contaminazione per superamento delle concentrazioni di soglie di contaminazione del sito ex caserma Silvestri” per la quale si è reso necessario produrre, da parte del Demanio, ente che sta gestendo l’itera partita della riqualificazione, compreso l’investimento economico per realizzare l’opera da 35 milioni di euro, uno specifico Piano di caratterizzazione. Quest’ultimo è rappresentato dall’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione delle matrici ambientali per ottenere informazioni di base per la bonifica o la messa in sicurezza del sito. Il Piano di caratterizzazione che come detto, deve superare il vaglio della Conferenza dei servizi, presentato dal Demanio «permetterà di individuare - si legge nel verbale della riunione - le aree conformi alle Csc» ovvero le soglie di contaminazione di suolo e sottosuolo. Ma qui è sorto l’intoppo. «In merito al Piano di caratterizzazione presentato, si esprime perplessità sull’adeguatezza dell’indagine proposta e si richiede un adeguato approfondimento tecnico al fine di valutare lo stato ambientale del sito. Si rileva la mancata trasmissione» di un documento allegato al Piano in questione relativo alla ”ubicazione indagini” «e si evidenzia che il numero di piezometri di nuova realizzazione è pari a 6 (e non 3 come erroneamente riportato nel “Campionamento acque sotterraneee”). Si specifica che l’oggetto della Conferenza dei servizi riguarda esclusivamente l’approvazione del Piano di caratterizzazione e non l’approvazione di un’analisi di rischio sito specifica».

I CHIARIMENTI
A questo punto l’Arpav ha richiesto dei chiarimenti sulla dislocazione e la profondità dei serbatoi «per la valutazione della rappresentatività dei campionamenti proposti nel Piano di caratterizzazione». Ed è proprio dalle osservazioni prodotte dall’Arpav che emerge che «in relazione alla realizzazione di 12 sondaggi ambientali di cui 4 superficiali a circa 10 metri di profondità da piano campagna e 8 sondaggi attrezzati a piezometro profondi 25-30 metri da piano campagna, si precisa che la profondità dei piezometri dovrà essere tale da intercettare l’acquifero interessato dalla potenziale contaminazione rilasciata da eventuali sorgenti primarie (ad esempio, serbatoi interrati)» o di eventuali officine.
Tornando alla Conferenza dei servizi, «in merito alla richiesta di chiarimenti sul cronoprogramma di realizzazione del Piano di caratterizzazione - si legge ancora - il Demanio stima che esso venga eseguito in 60 giorni naturali e consecutivi». Al termine della riunione, poi, è stato svolto un sopralluogo all’ex caserma durante il quale è stata «riscontrata la presenza di alcune coperture in presunto fibrocemento amianto e di pannelli isolanti. Si richiede quindi la caratterizzazione di tutti i materiali presenti in sito riconducibili a rifiuti pericolosi». Solo una volta prodotte tali integrazioni, la Conferenza dei servizi potrà valutarle e procedere con l’approvazione del Piano.

Ultimo aggiornamento: 07:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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