Case di riposo in piena emergenza personale: l'Ulss 5 "presta" degli infermieri

Giovedì 20 Gennaio 2022 di Francesco Campi
La Cittadella sanitaria di Rovigo

ROVIGO - Ieri risultavano 177 operatori positivi nelle Rsa polesane, con un leggero calo, a fronte di un aumento a 251 del numero degli ospiti positivi, che già di per sé richiedono al personale sforzi organizzativi ulteriori viste le necessità di isolamento. Una situazione critica lamentata da tempo dalle organizzazioni sindacali, nonché dai direttori delle strutture polesane. E se il prefetto Clemente Di Nuzzo ha chiesto ai vertici delle strutture di inviare con urgenza dati ed elementi da valutare in vista di una prossima convocazione del Tavolo sulle Rsa, istituito dallo scorso novembre, alla luce dell’allarme lanciato dai sindacati su possibili rischi di interruzione del servizio, anche l’Ulss si è subito attivata, nei limiti delle possibilità, perché a sua volta, oltre a fronteggiare un carico epocale, deve fare i conti con le positività di circa 150 dipendenti oltre a un’altra cinquantina sospesi perché non vaccinati.
Già il 17 dicembre, con delibera del direttore generale Patrizia Simionato, è stata disposta la proroga dell’assegnazione temporanea a tempo pieno dei sei infermieri che erano stati inviati, due a supporto dell’Opera pia Bottoni di Papozze, due al Centro servizi Città di Rovigo, uno al Centro servizi di Ficarolo e uno alla Casa albergo di Lendinara, sulla base della considerazione che «alle difficoltà legate all’emergenza epidemiologica, si è aggiunta la diffusa carenza di personale infermieristico nel panorama regionale e nazionale che continua a permanere in misura particolarmente accentuata nelle strutture residenziali per anziani, anche in ragione delle procedure di reclutamento avviate dalle Ulss».

L’AIUTO

Ieri le proroghe sono state estese a tutto il 2022, con l’aggiunta di altri tre infermieri assegnati alla Rsa con maggiori lacune negli organici. Inoltre, nei giorni scorsi, la direzione ha acquisito anche la disponibilità di tre infermieri in quiescenza sempre per fornire un supporto alle case di riposo. Nel frattempo, sempre ieri è stato pubblicato un avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di 10 infermieri che come si legge nell’atto, saranno utilizzati «anche per possibile inserimento presso i Centri di servizi del territorio».
Il dg Simionato, al lavoro per cercare soluzioni al difficile problema, ringrazia «tutti i lavoratori per gli sforzi che stanno compiendo e il Servizio delle professioni sanitarie per la sensibilità e la tempestività dimostrate nel supportare le strutture residenziali in questo momento di emergenza, nonostante le difficoltà che anche l’azienda sta vivendo».
Al momento, però, come sottolinea Giovanni Luca Avanzi, direttore dell’Iras, nonché dell’Opera pia di Papozze e coordinatore del gruppo di lavoro dei direttori delle strutture polesane, «la situazione è complessa, sia per le difficoltà di reperire sostituti di operatori positivi, sia perché con i tanti ospiti contagiati si produce un sovraccarico che rischia di trasformare le aree di isolamento delle strutture in una sorta di reparti di malattie infettive». Proprio Avanzi la settimana scorsa aveva scritto alla direzione dell’Ulss, a tutti i direttori dei Centri servizi polesani e alle organizzazioni sindacali, sottolineando come «purtroppo l’emergenza incombe e il rischio concreto è che da un giorno all’altro le strutture si trovino senza infermieri e soprattutto nell’impossibilità di reclutarne altri, per il semplice motivo che non vi sono abbastanza infermieri disponibili: al solo scopo di superare la fase acuta di emergenza e nell’esclusivo interesse degli anziani ospitati presso i nostri Centri servizi propongo di organizzare in tempi strettissimi, un tavolo di confronto tra centri servizi, Ulss 5 e organizzazioni sindacali finalizzato a condividere le risorse infermieristiche disponibili all’interno dei centri servizi polesani in una logica di temporaneo mutuo sostegno, con l’auspicio che nel frattempo l’Ulss 5 possa sostenere eventuali contingenti situazioni di carenza infermieristica collegate all’epidemia Covid».
 

Ultimo aggiornamento: 11:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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