Case di riposo, al via le prime vaccinazioni per gli ospiti delle residenze protette

Domenica 3 Gennaio 2021 di Roberta Paulon
CASE DI RIPOSO Iniziate le vaccinazioni agli ospiti delle residenze protette

ROVIGO "Potremo parlare di risultati solo quando il 70% dell’intera popolazione sarà vaccinato; fino ad allora, avanti con il distanziamento e le mascherine". Parola di direttore generale dell’Ulss 5 che nell’accogliere con speranza e sollievo l’avvio delle vaccinazioni contro il Covid-19, lancia anche con fermezza il messaggio che non si tratta di un “semaforo verde” per la libera circolazione. Messaggio rafforzato dai dati del bollettino, che riporta 140 nuovi positivi e l’incidenza che sale al 6,86%, un punto percentuale più alta rispetto a un mese fa. Si conta anche il decesso di una persona che non era ricoverata nelle strutture ospedaliere polesane. La provincia offre ancora il dato più basso del Veneto e una fotografia migliore della media nazionale, ma non c’è alcun cenno di calo della curva dei contagi. La buona notizia è che con l’arrivo di 3.500 dosi di vaccino a settimana, entro fine gennaio tutti gli operatori sanitari ospedalieri e del territorio, e l’intera popolazione delle case di riposo saranno vaccinati.
OSPEDALI
La terapia intensiva Covid conta 19 pazienti e non è mai stata così affollata. Nella prima ondata, nel picco, la terapia intensiva aveva raggiunto un massimo di 16 ricoveri contemporaneamente. «Abbiamo 132 persone ricoverate - commenta Compostella - ed è la situazione più pesante dall’inizio della pandemia».
La fascia d’età più colpita dalle complicanze è quella tra i 50 e gli 80 anni: il 66% dei ricoverati è in questa fascia, il 6% ha meno di 50 anni e il restante 28% è formato da anziani oltre gli 80 anni. Oltre ai 19 pazienti in terapia intensiva, si contano 85 pazienti in area medica, uno in Terapia intensiva coronarica a Rovigo, una donna in Ostetricia per ragioni non legate al Covid, nove pazienti in Malattie infettive a rovigo, tre pazienti in psichiatria ad Adria, 13 nell’Area medica Covid di Adria e un paziente in rianimazione a Rovigo.
«Una situazione che stiamo gestendo con la regola della progressiva riorganizzazione delle attività degli altri reparti - spiega il direttore generale - abbiamo a oggi più del doppio dei ricoveri rispetto alla prima ondata, ma abbiamo mantenuto molte importanti attività specialistiche. Nella classificazione regionale, le terapie intensive del Polesine sono in fase 4, mentre l’area non critica è tra la fase 3 e la 4».
Secondo le proiezioni epidemiologiche, gli effetti delle restrizioni natalizie dovrebbero portare a un alleggerimento delle strutture ospedaliere solo tra due settimane.
CASE DI RIPOSO
Un operatore dell’Ulss 5 è stato distaccato alla casa di risposo di Adria per collaborare con il personale nel contenimento del focolaio che rappresenta, al momento, la situazione peggiore a livello provinciale: ci sono 79 ospiti positivi (sette in più di ieri) su 159, con un tributo di decessi notevole. «La seconda ondata di questo virus vede una mortalità più alta. In casa di riposo di Adria, dall’inizio del focolaio a oggi, sono 12 le persone decedute: 10 nella struttura e due in ospedale».
Si è acceso un nuovo focolaio all’Opera pia Bottoni di Papozze con 11 positivi su 88 ospiti e 3 operatori su 61. Anche a Villadose continua la diffusione con 18 ospiti e 12 operatori positivi e 5 nuove positività: un più 13 nelle ultime 24 ore. Stabile la situazione dell’Iras di Rovigo dove il focolaio è stato contenuto: si registrano 38 positivi su quasi 300 ospiti e tra gli operatori 11 su 253 dipendenti.
VACCINAZIONI
Dopo le prime 420 somministrazioni effettuate il 31 dicembre, ieri è ripartita la campagna che vede altri 420 operatori sanitari e del territorio in lista e si sono avviate le vaccinazioni nelle case di riposo. Entro la giornata di oggi saranno vaccinate 780 persone. Ieri la vaccinazione ha toccato le Rsa di Fiesso Umbertiano, Trecenta e Porto Viro. Oggi sarà la volta dei pazienti della Casa di cura Città di Rovigo, il giorno 4 i vaccini arriveranno a Stienta e Canaro. A Trecenta durante la vaccinazione si è raccolta una lieve reazione in un’operatrice sociosanitaria, i cui sintomi sono stati lievi e attribuiti forse a un fattore emozionale.
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