L'associazione musulmana compra il capannone e chiede di trasformarlo in moschea

Sabato 20 Novembre 2021 di Ilaria Bellucco
Fedeli in una moschea in Italia

LENDINARA - C’è una richiesta al Comune per trasformare un capannone artigianale in una moschea, ma il cambio di destinazione d’uso dell’immobile richiede una variante urbanistica che passerà al vaglio del Consiglio comunale. Il passo è stato fatto dall’associazione culturale musulmana di Lendinara che ha recentemente acquistato un capannone artigianale in via Marchefave, quello in cui si trovava una ditta di prodotti dolciari che ha cessato l’attività all’inizio di quest’anno. Ora i referenti hanno presentato all’Ufficio tecnico comunale una richiesta per cambiare la destinazione d’uso dell’immobile, affinché possa diventare luogo di aggregazione e di preghiera per i musulmani lendinaresi.

LO SCOPO

L’obiettivo dell’associazione Assalam è di poter disporre di spazi più ampi di quelli che utilizza da anni in via Petrarca, in cui è attivo il centro culturale che molti chiamano “moschea”. Il locale si rivela limitato specialmente in occasione di alcune festività, come ad esempio la conclusione del Ramadan. Del possibile spostamento in una nuova sede si parla da anni, ed è una questione su cui più volte l’associazione ha avuto colloqui con l’Amministrazione comunale. L’anno scorso il tema è stato affrontato, seppur parzialmente e con premesse diverse, in Consiglio comunale e l’Amministrazione aveva ricordato i requisiti fissati nel 2017 per l’insediamento di luoghi di culto e associativi (anche di carattere sportivo), che devono essere collocati in aree servite da un’idonea viabilità e parcheggi. Inoltre era stata ricordata una particolare disposizione nel piano urbanistico: stando a quanto riferito in Consiglio, nella terza variante al Piano degli interventi approvata nel 2019 è stato introdotto il divieto di realizzare centri di aggregazione religiosa nelle zone residenziali e produttive. Per questo tipo di insediamenti sarebbero disponibili solo le zone F. Alla luce della pianificazione urbanistica e delle regole stabilite negli anni scorsi, ora i tecnici comunali dovranno valutare se la richiesta sia accoglibile o meno.

LA VARIANTE

Il sindaco Luigi Viaro ricorda che la richiesta di variazione dovrà essere poi discussa in Consiglio comunale nell’ambito di una nuova variante urbanistica, come una quarantina di altre richieste presentate da cittadini. «La richiesta di cambio di destinazione d’uso dell’immobile è al vaglio degli uffici che daranno un parere tecnico. I tecnici mi hanno già anticipato che è quasi impossibile poter attuare un cambio in quella zona. L’esito della richiesta non è qualcosa che riguarda il richiedente o lo scopo della richiesta, vengono applicate le regole vigenti per tutti. Poi la domanda e il parere tecnico saranno valutati dal Consiglio comunale, che stabilirà l’indirizzo politico».

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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