Cerimonie e incontri per l'anniversario della morte di Matteotti: per il centenario tutti aspettano in Polesine il presidente Mattarella

Lunedì 12 Giugno 2023 di Marco Scarazzatti
Un momento delle celebrazioni a Fratta Polesine

ROVIGO - Giornata tutta dedicata a Giacomo Matteotti, quella di ieri, e non poteva che essere così, dato che non solo si sono commemorati i 99 anni dal suo rapimento e successiva uccisione, ma soprattutto si sono gettate le basi per iniziare i preparativi in vista del centenario, in programma l’anno prossimo. Si è iniziato nella prima mattinata, in piazza Matteotti con il sindaco Edoardo Gaffeo, assieme ai vari esponenti socialisti, tra i quali Gianni Nonnato e Giancarlo Moschin presidente dell’associazione Matteotti. Dopo un breve discorso, è stata depositata una corona di garofani, nella statua dedicata al deputato polesano.
 

Tutti a Fratta


Quindi ci si è spostati al cimitero di Fratta Polesine, per l’omaggio alla tomba di famiglia Matteotti, restaurata giusto un paio di mesi fa dall’Amministrazione comunale frattense. Il tutto alla presenza di tantissimi sindaci, del presidente della Provincia, Enrico Ferrarese e dell’assessore regionale alla cultura, Cristiano Corazzari. Poi, come sempre, il discorso di rito si è svolto nel giardino della casa museo Matteotti. Quest’anno nessun politico di livello nazionale è stato chiamato per l’orazione ufficiale, svolta per la prima volta dalla direttrice della casa museo, Maria Lodovica Mutterle.
Giacomo Matteotti fu rapito e ucciso da una squadra fascista, il 10 giugno 1924: aveva 39 anni. La casa di famiglia a Fratta, è stata riconosciuta monumento nazionale dal presidente Sergio Mattarella, anche grazie all’impegno profuso dagli allora deputato del Pd, Diego Crivellari e della senatrice Emanuela Munerato. Questo luogo custodisce la memoria dell’impegno politico e civile di uno dei padri del socialismo italiano. «Come casa museo cerchiamo di mettere in luce l’attualità del pensiero di Matteotti, rinvolto alle nuove generazioni - ha spiegato Lodovica Mutterle - Un lavoro che non sia precario ad esempio, il concetto, che è nella nostra Costituzione, che l’Italia ripudia la guerra (Giacomo Matteotti per la sua ferma condanna all’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, in due celebri discorsi pronunciato a palazzo Celio in veste di consigliere provinciale, nel 1915 e 1916, venne condannato a tre anni di esilio, dapprima nel Veronese e poi in Sicilia Ndr). Un altro concetto di Matteotti è quello della lotta al fascismo, per la democrazia e libertà, che sono alla base della nostra convivenza civile».

Verso il centenario

Il sindaco Giuseppe Tasso, in vista del centenario, ha espresso un doppio desiderio: «Mi piacerebbe che finalmente il Presidente della Repubblica Mattarella, venisse in visita a Fratta. L’invito glielo abbiamo già esteso diverse volte. Inoltre vorrei vedere tutta la politica italiana: sarebbe un messaggio molto forte».
Nel pomeriggio, si è svolto l’ultimo appuntamento con “Aria di primavera in città 2023”, il ciclo di percorsi e appuntamenti culturali, organizzati da Aqua natura e cultura, per la primavera in corso. Sempre in casa museo, è stato possibile assistere a “Il caso Matteotti”: una visita guidata, per ripercorrere le tappe dei suoi ultimi mesi di vita e attività, tra articoli, corrispondenza privata e discorsi parlamentari. Infine, nel giardino di villa Badoer, lo spettacolo teatrale “Il mio nome è tempesta: il delitto Matteotti”. Spettacolo teatrale realizzato da Arti cinema e teatro, scritto da Carmen Sepede e diretto da Emanuele Gamba. Nel pomeriggio di sabato, il comitato scientifico della casa museo, presieduto da Giampaolo Romanato, in collaborazione con Comune di Fratta, Accademia dei Concordi di Rovigo, Universita’di Padova, ha proposto un doppio appuntamento: “Titta Ruffo. L’uomo, l’artista e la sua eredità” a cura di Marco Ruffo Bernardini; “Il delitto Matteotti e il Vaticano” a cura di Mario Gianfrate.

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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