Mamma con il bimbo in pronto soccorso, attesa al freddo nel garage dell'ospedale: l'Ulss 5 si scusa

Domenica 18 Dicembre 2022 di Guido Fraccon
La mamma in attesa nel garage delle ambulanze al pronto soccorso di adria

ADRIA - L’Ulss 5 Polesana, dispiaciuta per l’accaduto, si scusa con la famiglia coinvolta e con tutti gli utenti, dopo il caso della madre e del bambino di Porto Tolle, costretti ad attendere il loro turno per entrare al triage del Pronto Soccorso dell’ospedale di Adria, nel garage delle ambulanze, trasformato in una sorta di sala d’attesa per l’esecuzione dei tamponi anti Covid.

Vero è però che le difficoltà con le quali, per primi, sono costretti a convivere i pazienti e gli operatori del Pronto Soccorso, e situazioni simili, si erano già ripetute al Santa Maria Regina degli Angeli. Sono cristallizzate da almeno due anni. «Questo purtroppo rappresenta il risultato di una troppo rigida interpretazione delle norme - si legge in una nota aziendale, senza tenere conto dei conseguenti effetti sui cittadini. Sarebbe stato più corretto e in linea con le linee guida regionali inviare bambini e cittadini fragili in una area protetta, adeguata per chi attende l’effettuazione del tampone». 


IL CHIARIMENTO 
L’Ulss 5 ritiene comunque doveroso precisare che il locale camera calda del Pronto Soccorso di Adria presentava temperature idonee e pertanto l’utente non ha atteso al freddo l’accesso al pronto soccorso. «Il buon senso - afferma il direttore generale Patrizia Simionato - deve sempre prevalere, ovviamente nel rispetto della norma. Si precisa che la direzione è prontamente intervenuta con il responsabile ospedaliero dei percorsi, attraverso indagine interna, per allineare le normative alle esigenze di accoglienza e sicurezza dei cittadini, onde evitare qualsiasi ulteriore disagio». «Rispetto all’evento, l’azienda è dispiaciuta che lo spirito di tutela verso l’utenza e l’impegno quotidiano di tanti operatori sia offuscato dalla rigidità nell’interpretazione di alcune indicazioni, vanificando il buon lavoro e l’attenzione verso i pazienti dei professionisti che operano nell’ospedale di Adria» afferma il direttore sanitario Alberto Rigo. 
«Noi continuiamo a lavorare con serietà per i servizi socio sanitari del nostro territorio», ribadisce invece il sindaco di Adria Omar Barbierato che sulla vicenda si sentito attaccatodal Pd, che l’ha chiamato in causa definendo la sua presa di posizione, dopo che la notizia era diventata di dominio pubblico, da “lacrime di coccodrillo”. «I dem - conclude Barbierato - preferiscono attaccare me invece di lavorare e fare proposte. Il loro più grande impegno è stato far cadere il tentativo del vecchio segretario Pierpaolo Ballo che stava collaborando col me e con il presidente del consiglio Francesco Bisco per avere notizie e creare strategie condivise sulla sanità, nel rispetto delle rispettive competenze. In questi anni questa amministrazione ha lavorato per salvaguardare i servizi socio sanitari del Delta, confrontandosi con le parti competenti in tutte le sedi. Come sindaco segnalo puntualmente le richieste che mi arrivano dal territorio, e così ho fatto per il pronto soccorso mesi fa, cercando di dare in modo tempestivo alla direzione sanitaria le informazioni utili a intervenire sulle criticità».

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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