V-day, oggi è il giorno del Vaccino. Ecco le prime 9.750 dosi: 875 destinate al Veneto

Domenica 27 Dicembre 2020 di Alda Vanzan
V-day, oggi è il giorno del Vaccino. Ecco le prime 9.750 dosi: 875 destinate al Veneto
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È il giorno del vaccino anti Covid. Non ancora per tutti, ma questa domenica 27 dicembre 2020 resterà negli annali: 311 giorni dopo la scoperta all'ospedale di Codogno del paziente uno, dopo oltre due milioni di contagiati e quasi 72mila morti, è arrivato il Vax Day. Le prime 9.750 dosi del farmaco anti Covid sono in Italia per essere somministrate a operatori sanitari, personale e ospiti delle Rsa, le due categorie prioritarie individuate dal governo. «Intravediamo il primo spiraglio di luce dopo una lunga notte», ha detto il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri parlando di un giorno «simbolico ed emozionante».

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Le fiale del vaccino sono arrivate all'ospedale Spallanzani di Roma dopo un viaggio iniziato alla vigilia di Natale dalla fabbrica della Pfizer in Belgio ed ora sono conservate in celle frigorifere in grado di mantenere una temperatura di -75 gradi, come richiesto dalla casa farmaceutica.

Una parte è stata caricata in contenitori termici a bordo dei mezzi dell'esercito e consegnata in tutti i punti di somministrazione entro i 300 chilometri da Roma mentre le dosi destinate alle regioni più distanti sono state trasferite nell'hub predisposto dalla Difesa all'aeroporto militare di Pratica di Mare e consegnate con 5 aerei nel resto d'Italia. A riceverne il maggior numero è la Lombardia: ha avuto 1.620 dosi suddivise in 324 fiale. Subito dopo ci sono l'Emilia Romagna, che ha ricevuto 975 dosi, il Lazio (955), il Piemonte (910) e il Veneto (875).

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Le 875 dosi destinate al Veneto sono state così suddivise tra le Ulss: 40 Ulss 1 Dolomiti, 105 Ulss 2 Marca Trevigiana, 110 Ulss 3 Serenissima, 45 Ulss 4 Veneto Orientale, 40 Ulss 5 Polesana, 110 Ulss 6 Euganea, 45 Ulss 7 Pedemontana, 90 Ulss 8 Berica, 90 Ulss 9 Scaligera, 90 Azienda ospedaliera di Padova, 90 Azienda ospedaliera di Verona, 20 Istituto oncologico veneto. Tutte le dosi arriveranno a Padova alle 8 per essere poi distribuite ai territori. «Abbiamo comprato anche le siringhe - ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia -. L'abbiamo fatto in via prudenziale».

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Zaia, ricordando che il Veneto ha per primo attivato l'anagrafe vaccinale, ha sottolineato che non c'è alcuna obbligatorietà: «Il vaccino è su base volontaria, ognuno deciderà cosa fare». La stima è che negli ospedali veneti aderisca il 90% del personale, mentre nelle case di riposo si salga al 100%. «L'unico strumento per prevenire la malattia è la vaccinazione», ha detto la responsabile del Dipartimento Prevenzione, Francesca Russo. «Io mi vaccinerò appena possibile per mettere in sicurezza me stesso e aiutare a salvare le vite degli altri», ha detto il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.

Piano vaccinale


La campagna vaccinale vera e propria inizierà però a partire da domani: secondo i piani di Arcuri e del governo dovrebbero arrivare tra le 420mila e le 450mila dosi a settimana del vaccino Pfizer. Si andrà avanti così per almeno un mese con l'obiettivo di vaccinare tutto il personale sanitario (1,4 milioni di persone) e i 570mila tra personale e ospiti delle Rsa. All'inizio di gennaio, inoltre, dovrebbe arrivare il via libera per il vaccino di Moderna e poi a seguire per quelli delle altre case farmaceutiche.

Ultimo aggiornamento: 20:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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