Nel tardo pomeriggio di oggi si terrà l'ennesima Conferenza Stato-Regioni durante la quale il governo - lo ha annunciato ieri il ministro Francesco Boccia - confermerà alle Regioni che dal 18 potranno riaprire le attività economiche ancora chiuse. Probabilmente ci si potrà spostare fra alcune Regioni. Ogni amministrazione regionale potrà dettagliare le aperture entro linee guida fornite dal governo sulla base di indicazioni che l'Inail e il Comitato Tecnico Scientifico renderanno note mercoledì o giovedì. Ovviamente la fine del lockdown non sarà uguale in tutt'Italia perché l'epidemia è ancora vivace soprattutto in Lombardia, Piemonte e Liguria.
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Insomma se da lunedì 18 maggio parrucchieri, commercianti e ristoratori dovrebbero tirare su le saracinesche le riaperture avverranno solo nelle Regioni che rispetteranno i tre criteri tecnici e matematici (e dunque non politici) di base stabiliti il primo maggio dal ministero della Salute e quindi: andamento dell'epidemia e capacità di monitorarla; capacità di individuare nuovi focali e di spegnerli subito; capacità degli ospedali di affrontare nuove ondate di malati gravi avendo molti letti liberi in terapia intensiva
R0. Mappa dell'indice di contagiosità in Italia

BARBIERI COME PRIMA
Insomma, è bene che i gestori di ristoranti, barberie e negozi inizino, se non l'hanno già fatto, a organizzarsi per riaprire. Anche perché tutti dovranno rispettare regole molto severe. Si tratterà di dettagli importanti che però per la gran parte sono già segreti di Pulcinella. Ad esempio andare a tagliarsi i capelli sarà un po' come entrare in una sala chirurgica: mascherine per tutti, camici monouso, guanti obbligatori, forbici e pettini disinfettati, registro dei clienti per tracciare eventuali positivi, orari di apertura allungati fino a tarda sera.
Tornando al fronte politico va detto che l'ennesima riunione della Conferenza Stato-Regioni è figlia soprattutto delle punzecchiature politiche in atto fra opposizione e maggioranza. Che il 18 avrebbe riaperto quasi tutto non era un segreto. Fin dal 4 maggio, dato di avvio della Fase Due, si sa che bisogna aspettare almeno 14 giorni per capire se l'aumento degli spostamenti avrebbe provocato una crescita sensibile dei contagi. Ieri però soprattutto dalla Lega sono arrivate pressioni per riaprire fin da oggi. I presidenti delle Regioni di centro-destra hanno quindi chiesto una accelerazione al governo che con il nuovo vertice ha cercato di spegnere l'iniziativa.
D'altra parte riaprire senza la copertura tecnica delle indicazioni Inail esporrebbe a rischi giuridici sia i presidenti di Regione che i singoli imprenditori. E infatti al di là di tante parole di ordinanze che anticipano le aperture non c'è traccia.
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