Giacca obbligatoria anche per le donne in consiglio regionale? Bocciata la proposta

Venerdì 4 Agosto 2023 di Alda Vanzan
Giacca obbligatoria anche per le donne in consiglio regionale? Bocciata la proposta

VENEZIA - La giacca obbligatoria anche per le donne? No, grazie.

Le capigruppo a Palazzo Ferro Fini - e mica sono poche, 5 su 10 - bocciano la proposta del collega leghista Alberto Villanova: le giacche se le tengano gli uomini, anzi, vedano di presentarsi in aula con la camicia e lascino polo e t-shirt in armadio. Della serie: la par condicio non si misura con i capispalla. E se si deve garantire il decoro, forse - dicono - contano di più i comportamenti.


MAGGIORANZA
Questo, in sintesi, il pensiero - peraltro bipartisan - delle presidenti di gruppo in consiglio regionale del Veneto: Elisa Venturini di Forza Italia, Vanessa Camani del Partito Democratico, Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo, Cristina Guarda di Europa Verde, Erika Baldin del Movimento 5 Stelle. «In consiglio regionale l'abbigliamento deve essere decoroso, è rispetto delle istituzioni - dice Venturini -. Ritengo giusto l'obbligo della giacca per i colleghi maschi e aggiungerei che se mettessero anche la cravatta sarebbe il top, ma per le donne va benissimo una bella camicia, un vestito elegante». Sono eleganti le consigliere venete? La forzista sorride: «Diciamo che ci possiamo lavorare».


OPPOSIZIONE
Contraria all'obbligo della giacca per le donne Vanessa Camani: «Non c'è neanche alla Camera. E comunque non ho mai visto colleghe sbracciate in canottiera, dai». E la cravatta obbligatoria per i maschi? «Neanche, semmai insisterei per la camicia». Elena Ostanel non ha chiesto consigli ad armocromisti, ma, come la segretaria dem Elly Schlein, ha scelto il colore: «Ho smesso il nero e ho preso pochi capi, ma colorati: ottanio, verde, arancione, rendono meglio anche nelle foto. Più che su giacche e cravatte, però, preferirei che si fosse consoni sui comportamenti, cosa che in FdI non è stato». Riferimento alla vicenda di molestie Formaggio/Cecchetto? «Sì». Cristina Guarda sbuffa: «Per me le priorità sono l'Irpef, gli investimenti nel sociale, l'emergenza climatica. E dico anche che in aula consiliare ci sono 25 gradi, non si dirà mica che fa caldo!». Erika Baldin scuote la testa: «Parlare di cravatte mentre aboliscono il reddito di cittadinanza e rimandano la discussione sul salario minimo, la dice lunga su quanto il centrodestra sia in sintonia col Paese reale». Vabbè, ma sulla giacca obbligatoria per le donne è d'accordo o no? «Direi di no».


IN GIUNTA
Le uniche voci favorevoli alla proposta di Villanova arrivano dai banchi - ma solo leghisti - della giunta. L'assessore Manuela Lanzarin: «Io sono d'accordo. E poi, vogliamo dirlo? Viste le temperature che a volte ci sono in sala consiliare...». Idem la vicepresidente della Regione, Elisa De Berti: «Io la giacca in consiglio la porto sempre. Andare in aula a Palazzo Ferro Fini sbracciata non mi piace». Niente giacca obbligatoria, invece, per la meloniana Elena Donazzan: «Il dress code va sempre rispettato, in una sede istituzionale l'abbigliamento deve essere consono. Ma Villanova mi pare un po' out se pensa alla giacca per le donne a meno che non intendesse una divisa...». Come deve vestire una donna in consiglio regionale? «Deve essere elegante - dice Donazzan -. In estate niente ciabatte ma sandali e spalle coperte. E gonne della giusta lunghezza». Il segretario generale del consiglio è avvisato: potrebbe essere suggerito un metro per entrare al Ferro Fini...

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