Pedemontana veneta, arriva
il bond firmato JP Morgan

Lunedì 14 Marzo 2016 di Paolo Francesconi
I due tunnel della nuova opera viaria
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MONTECCHIO MAGGIORE - La Pedemontana veneta sfonda un altro muro. Ieri mattina, nella vallata dell’Agno, nella zona tra Montecchio Maggiore, Trissino e Castelgomberto, è stato fatto saltare l’ultimo diaframma di roccia ed è stato completato lo scavo della galleria di Sant’Urbano, lunga 1.531 metri, aperta ora da un lato all’altro con l’utilizzo di 280mila chili di esplosivo.
Tra gli applausi ai minatori che hanno realizzato il lavoro in un anno (tempistica sforata per il no dei Comuni al terzo turno notturno), nella cerimonia di ringraziamento, il sindaco di Montecchio, Milena Cecchetto, a nome dei colleghi della vallata, ha parlato di «pietra miliare posta per lo sviluppo del territorio». Fatto il ponte sull’Astico e quello sul Brenta, manca ora, tra le opere principali, la galleria di Malo (5,7 chilometri), da poco iniziata. 
Sempre ieri l’opera viaria a pedaggio di 94 km che collegherà Montecchio a Spresiano attraversando 36 Comuni, ha segnato un passo avanti. Matterino Dogliani, amministratore delegato di Sis, il concessionario dell’opera, ha annunciato che sta portando a termine (aprile-maggio) l’accordo con JP Morgan, leader mondiale nei servizi finanziari, per l’emissione di un’obbligazione (bond) a 30 anni da parte del gruppo americano dall’importo di 1,6 miliardi, ad un tasso di interesse tra il 4 e il 4,5%, per completare il finanziamento dell’infrastruttura che costerà 2,258 miliardi. «A comprare il bond saranno per l’80% investitori americani ed europei, fondi pensione e compagnie assicurative - ha spiegato Dogliani - Si sta discutendo il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti. Il dato importante è che riusciamo ad attrarre investimenti esteri rilevanti, mette i soldi chi crede nel progetto Italia». Con la stipula dell’accordo la Sis "risponde" alle critiche e ai dubbi sulla copertura finanziaria dell’opera. «Non è vero che i privati non hanno tirato fuori i soldi. Solo in contanti abbiamo messo 80 milioni - ha detto Dogliani - Il nostro obiettivo è di non sforare nè i tempi nè i costi». 
Sul piano dei controlli, anche Silvano Vernizzi, commissario straordinario dell’opera, ha colto l’occasione di Montecchio per replicare alla Corte dei Conti che a dicembre, dopo un anno di inchiesta, aveva mosso rilievi e critiche su vari aspetti economici e progettuali dando al commissario 30 giorni di tempo per rispondere. I termini sono scaduti. «Non abbiamo inviato alcuna risposta - ha spiegato Vernizzi - perchè non riteniamo che nella delibera dei magistrati ci fossero indicazioni o prescrizioni a cui ottemperare, piuttosto considerazioni di carattere generale o di opportunità, nessuna ipotesi di danno erariale. Confermo che per dicembre 2018 la superstrada sarà finita». 
Anche la partita espropri, dopo una fase di stallo, sembra ora pronta a ripartire. Gli accordi bonari raggiunti sono 1.850 su circa 4.000 procedure, il negoziato quindi è circa a metà. «C’è stata qualche difficoltà, ma adesso la Regione liquiderà gli espropriati - ha annunciato Elisa De Berti, assessore alle Infrastrutture - Noi crediamo nella Pedemontana, l’opera più importante che si sta realizzando in Veneto, e non solo perchè ce la chiedono i sindaci. È comunque giusto ascoltare le critiche che vengono dai territori quando sono fondate». Ieri il contenzioso (quattro le cause aperte), ha registrato uno sviluppo: dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha respinto in via definitiva il ricorso di due privati, Francesco e Paolo Fanna, proprietari a Villorba del complesso immobiliare "Villa Venturali Fanna" interessato agli espropri, nei confronti di Vernizzi.
Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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